Il settore immobiliare in Italia sta subendo un’importante trasformazione a causa delle Direttive Europee Green. Queste disposizioni relative alle case green, promulgate dall’Unione Europea, mirano ad aumentare l’efficienza energetica delle abitazioni, ma stanno generando preoccupazioni e discussioni animate tra gli italiani, data la potenziale incidenza sui mutui e sul valore delle proprietà.
Case green e mercato immobiliare: un declino previsto?
Secondo le stime del Consiglio Nazionale dei Notai, il mercato immobiliare italiano potrebbe assistere ad un calo del 10,7% nel numero di compravendite entro la fine del 2023. L’andamento varia notevolmente a livello locale, con alcune città, come Torino e Bologna, che evidenziano un trend di crescita, mentre altre, come Milano e soprattutto Napoli, subiscono una contrazione. L’evidenza è che in città dove il costo degli immobili non è altissimo, le compravendite vanno per la maggiore. Paradossalmente, dove il valore delle transazioni immobiliari è più alto (vedi la capitale, ma soprattutto Milano), si registra un calo.
Allarme da Notai e Confedilizia
Le previsioni negative provenienti dal Consiglio Nazionale dei Notai hanno acceso un faro sulla questione, mettendo in luce la necessità di un intervento tempestivo. Secondo il Consiglio, alla fine del 2023 il comparto delle compravendite immobiliari registrerà un calo di 10,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Alcune città, tuttavia, resistono e, anzi, mettono il segno “+”. Tra queste le già citate Torino e Bologna, rispettivamente +3,26% e +2,88%, ma anche Palermo (+2,11%) e Bari (+1,14%) se la cavano. In negativo, invece, spiccano Milano (-3,74%) e Roma (-2,09%), mentre tra le peggiori performance si segnalano quelle di Firenze (-5,28%) e Napoli (-14,9%).
Confedilizia, storica organizzazione di proprietari di casa, ha chiesto al governo un intervento risolutivo per arginare le conseguenze negative legate all’adozione delle direttive europee. Il presidente Giorgio Spaziani Testa ha segnalato con forza il rallentamento del mercato e la spinta al ribasso dei prezzi e richiesto che la normativa europea venga bloccata, e non semplicemente emendata.
La risposta del governo italiano
In risposta a tali preoccupazioni, il governo italiano ha preso una posizione critica rispetto alla direttiva europea, lavorando per garantire che l’Italia abbia una certa flessibilità nell’applicazione di queste norme. L’obiettivo principale è quello di proteggere il patrimonio immobiliare delle famiglie italiane, evitando una svalutazione massiccia delle proprietà, e assecondando così le richieste di chi vede prospettive fosche nei prossimi mesi.
Case green e direttiva UE: l’impatto sui mutui
Il settore dei mutui ha subito un contraccolpo significativo a seguito dell’adozione delle direttive europee. Nei primi due mesi del 2023, il numero di mutui concessi per l’acquisto di case è diminuito del 23,56%. Questa tendenza potrebbe essere spiegata da un aumento dei tassi di interesse, che ha spinto gli acquirenti a fare maggiormente affidamento sui propri risparmi per l’acquisto di una proprietà.
Perché le case green sono importanti? Benefici ambientali e prospettive
Oltre all’aspetto economico, le case green rappresentano un passo significativo verso la riduzione dell’impronta carbonica dell’Italia. Migliorando l’efficienza energetica degli edifici, si riducono le emissioni di gas serra e si contribuisce alla lotta contro il cambiamento climatico. Questo è in linea con l’obiettivo dell’Unione Europea di diventare carbon neutral entro il 2050.
La sostenibilità è ormai un aspetto chiave del mercato immobiliare. L’interesse per le case energeticamente efficienti è in aumento e, nonostante le sfide iniziali, l’industria sta adattandosi per rispondere a questa nuova domanda. Gli investimenti nel settore delle costruzioni green sono in crescita e si prevede che questa tendenza continui nel futuro, portando a una progressiva trasformazione del mercato immobiliare italiano.
Allo stesso tempo è importante che le politiche volte a promuovere le case green siano implementate in modo tale da minimizzare l’impatto negativo sui proprietari di case e ridurre il rischio delle perdite economiche. L’allarme dei notai e di Confedilizia sarà ascoltato?