“Dimarco ricorda Roberto Carlos” e il web insorge. E’ bastata una frase, un commento di Beppe Bergomi rilasciato ieri sera, domenica 18 giugno, subito dopo la finale, vinta dall’Italia, per il 3 e 4 posto della Nations League per scatenare commenti soprattutto critici nei confronti dell’ex difensore dell’Inter, ora commentatore di Sky sport. Roberto Carlos, il terzino sinistro– anche se è riduttivo definirlo così – che ha fatto impazzire il Brasile e non solo. Lui, classe 1973, è considerato tutt’ora uno dei più giocatori più forti, nel suo ruolo, del calcio moderno. La statura, come per Dimarco, non è mai stato il suo forte su questo non ci piove. Il brasiliano, che dal 2005 è diventato cittadino spagnolo, è alto 168 cm ma dotato comunque di una potenza fisica notevole e difficile da spostare in campo, la statura di sicuro non gli ha mai impedito di entrare a far parte dei calciatori top al mondo. La platea di Twitter insorge, ma a sostegno di Giuseppe Bergomi, senza volerlo e senza sapere quello che sarebbe successo, invece è stato proprio Roberto Carlos che qualche giorno fa ha detto del giocatore dell’Inter: “E’ uno dei difensori più forti al mondo”.
“Dimarco mi ricorda Roberto Carlos”, la frase di Bergomi che fa insorgere gli utenti di Twitter
Specialista nei calci piazzati con una forza nelle gambe che gli permetteva non solo di essere veloce, ma anche di mettere a segno tiri decisamente potenti oltre che precisi e ad effetto. Misurata la velocità di alcuni suoi calci piazzati, è rimasta nella memoria una punizione tirata a 137 km orari a Fabien Barthez, portiere della Francia, che sembrava indirizzato fuori dai pali e che invece ha poi preso una traiettoria che ingannò il portiere e si infilò in rete. Roberto Carlos non era però solo punizioni e calci piazzati. Era un giocatore completo, dotato di elevata velocità, di corsa e di una visione offensiva che in pochi potevano e possono vantare. Per questo il brasiliano, ex Inter e Real Madrid, in campo si muoveva come un esterno aggiunto sulla fascia sinistra, facendo salire velocemente la propria squadra, svariava per tutto il campo, oltre ad avere un buon lancio. Piccolino di altezza, ma ugualmente possente e ben piazzato, era anche veloce e agile. Roberto Carlos in questo era una vera forza della natura, alto neanche 170 cm, gli avversari non riuscivano comunque a spostarlo per la sua struttura fisica cosa che però non gli toglieva velocità e anzi lo aiutava nella sua esplosione nei calci da fermo e non solo. Era noto per i tiri che, ironizzando, si diceva si portassero in porta il pallone con tutto il portiere per quanto fossero potenti. E nonostante fosse fisicamente piazzato, era bravissimo nel dribbling in corsa e nel fornire cross e assist per i compagni. Si smarcava facilmente e la sua tecnica gli permetteva letteralmente di nascondere la palla agli avversari di partire palla al piede dopo aver tolto il pallone agli avversari. E’ stato uno dei difensori più prolifici nella storia del calcio con 11 reti segnate con la maglia del Brasile e 97 nei club in cui ha militato.
La frase azzardata di Bergomi su Dimarco, qualcuno risponde: “Facciamo come Maradona e non se ne parla più”.
Sarà per tutti questi numeri che sui social i tifosi sono insorti nel sentire le parole di Giuseppe Bergomi che ha semplicemente detto che Dimarco: “Ricorda Roberto Carlos in alcune movenze. Deve solo migliorare qualcosa in fase difensiva. E’ un giocatore generoso”. Tra i commenti pubblicati sui vari social, proprio in relazione alla frase pronunciata dallo ‘Zio’, anche cercando con una certa attenzione, non ce n’è uno che gli dia anche solo parzialmente ragione. “Anche un po’ Maradona, dai”, scrive ironicamente qualcuno. “Si, ma Dimarco non è stato scartato dall’Inter”, ricorda invece un tifoso milanista. Roberto Carlos infatti, fece una sola stagione in nerazzurro, prima di essere venduto al Real Madrid per un valore che si aggirava intorno ai 6 milioni di euro di oggi. L’allora allenatore dell’Inter Roy Hodgson lo fece partire quasi liberandosene, perché gli preferì Alessandro Pistone. E il brasiliano si trasferì al Real Madrid alla corte di Fabio Capello.