Le modifiche al Decreto Lavoro approvate in Commissione Affari sociali, introduce il bonus fino a 3000 euro per l’assunzione addetti all’assistenza domestica: il cosiddetto bonus colf e badanti 2023.
Il bonus si applicherebbe per gli anni 2023, 2024 e 2025, in favore delle famiglie che assumono addetti all’assistenza per persone anziane e per soggetti non autosufficienti. Una novità molto importante per il supporto alle famiglie, ma anche per contrastare il fenomeno del lavoro domestico in nero.
Spieghiamo, quindi, a chi spetta il beneficio, come funziona e quali sono gli eventuali requisiti da rispettare.
Bonus colf e badanti 2023, novità del Decreto lavoro
Tra i diversi emendamenti al Decreto Lavoro che sono stati approvati in Commissione Affari sociali del Senato, una misura molto importante per il supporto alle famiglie e per il contrasto al lavoro in nero in ambito domestico, c’è il nuovo esonero contributivo per l’assunzione di colf e badanti.
Un argomento discusso già durante i lavori per l’approvazione del Decreto lavoro. L’ipotesi avanzata era intervenire sulle misure in vigore per l’assunzione di colf e badanti, raddoppiando il limite per la deducibilità dei contributi.
Il testo del Decreto Legge non aveva introdotto novità in merito, ma in sede di conversione si è puntato ad agevolare il lavoro domestico. In che modo? Tramite l’approvazione di un emendamento che azzera i contributi dovuti per il primo triennio di assunzione. Il bonus, infatti, trova applicazione per i seguenti anni: 2023, 2024 e 2025.
Non si tratta di un aumento del tetto di deducibilità, quanto un vero e proprio bonus per l’assunzione di colf e badanti per un massimo di 36 mesi.
L’emendamento richiede uno stanziamento di 15 milioni di euro annui per il riconoscimento dell’esonero contributivo del 100%, entro il limite di 3000 euro annui.
Esonero contributi, a chi spetta e come funziona
Il bonus colf e badanti 2023, ovvero l’esonero contributivo del 100% spetta ai datori di lavoro domestico che assumono, con contratto a tempo indeterminato, colf e badanti, ovvero addetti all’assistenza di persone non autosufficienti, a condizione che abbiano più di 65 anni d’età.
L’agevolazione non spetta ai datori di lavoro che assumono i lavoratori con cui hanno concluso un rapporto di lavoro da meno di due anni. Non possono accedere al bonus neppure i datori di lavoro che assumono parenti o affini.
Lo sgravio contributivo sarà assegnato ai datori di lavoro domestici che:
- Assumono con contratti di lavoro domestico a tempo indeterminato o con conversione da tempo determinato a tempo indeterminato, durante il triennio 2023-2025;
- Possono contare per 36 mesi su un esonero contributo del 100% fino a un massimo di 3000 euro per ogni anno.
Ciò vuol dire che sulla spesa sostenuta per l’assunzione di addetti all’assistenza familiare, i datori di lavoro non devono considerare i contributi dovuti fino all’importo massimo di 3000 euro annui, senza distinzioni, per i tre anni indicati.
Quali sono i requisiti e le condizioni da rispettare? Per poter accedere allo sgravio contributivo totale o al bonus colf e badanti 2023, il requisito centrale da rispettare è quello di assumere un addetto all’assistenza per una persona con almeno 65 anni d’età non autosufficiente.
Inizialmente, la misura prevedeva che i contributi previdenziali e assistenziali, che i datori di lavoro domestici versano per conto degli addetti all’assistenza, per la parte a carico del datore di lavoro, sia deducibile nel limite massimo di 1500 euro. Anziché approvare l’ipotesi iniziale di innalzare il limite di deducibilità, l’emendamento al Decreto Lavoro ha previsto l’introduzione del bonus appena descritto.