Proseguono le ricerche di Kata, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa a Firenze lo scorso 10 giugno. Gli inquirenti continuano a concentrarsi sull’ex hotel Astor, sgomberato negli ultimi giorni, dove la piccola viveva con la sua famiglia.
Sono durate ben sette ore le operazioni dei carabinieri, nel setacciare da cima a fondo l’edificio in cerca di indizi. Sul posto, per i rilievi del caso, anche le squadre speciali.
L’ispezione prosegue anche oggi, in quello che è un vero e proprio spiegamento di forze. Al vaglio degli investigatori ci sono anche le telecamere dei privati: in tal senso, potrebbe rivelarsi utile l’impianto di un cittadino che risiede nelle vicinanze dello stabile.
Ricerche bambina scomparsa a Firenze, ieri rivelata un’intercapedine che dà accesso al giardino
Le ispezioni si sono concentrate su tombini, anfratti, cunicoli, tubazioni, pozzetti e un sottotetto. Finora, tuttavia, le ricerche non hanno dato gli esiti sperati. Nella parte superiore della struttura sono stati anche smontati i controsoffitti.
A incuriosire gli agenti la scoperta di un’intercapedine con un accesso al giardino. Un eventuale rapitore potrebbe averne approfittato per dileguarsi senza essere visto. In un cassonetto nella struttura è stato rinvenuto un telefono cellulare. Presto verrà esaminato allo scopo di effettuare tutti i rilievi necessari.
I carabinieri si stanno avvalendo di tutte le tecnologie necessarie per trovare indizi sulla sparizione di Kata. Dalle sonde in fibra ottica fino ai droni, utili ad ispezionare il piano superiore e uno dei terrazzi, al quale non si hanno altri accessi.
Come accennato, decisivi potrebbero rivelarsi i filmati della telecamera di un privato cittadino. Individuato dai carabinieri, l’impianto copre l’ingresso di un’area adiacente al cortile dell’ex hotel. Chi indaga è convinto che, qualora qualcuno si fosse allontanato da quell’area, la telecamera potrebbe averlo ripreso.
Il padre della bambina, intanto, continua a pensare all’ipotesi di un rapimento. I legali della famiglia peruviana continuano a rivolgere appelli alla gente.
Chi sa qualcosa parli. Anche il più piccolo indizio potrebbe essere utile alle indagini e nulla sarà trascurato. La priorità assoluta in questo momento è riportare a casa Kata.