La Carta del docente andrà anche ai supplenti dal prossimo anno scolastico 2023-2024. La novità arriva dal decreto “Salva infrazioni” con il quale il governo guidato da Giorgia Meloni si è assicurato, nella prima settimana di giugno, interventi normativi finalizzati a bloccare le procedure avanzate dalla Commissione europea. La Carta del docente, insieme alla questione della ricostruzione della carriera degli insegnanti, è uno degli argomenti sui quali l’esecutivo ha dovuto mettere mano per non incorrere in infrazione. Sta di fatto che, con l’accredito del prossimo mese di settembre, i 500 euro saranno messi a disposizione di 83mila supplenti annuali. La domanda che gli interessati si pongono riguarda la possibilità di recuperare gli anni pregressi.
Carta del docente supplenti, si recuperano anche gli anni pregressi: ecco come si è espresso il Tribunale di Foggia sulla questione
Sulla Carta del docente non si è espresso solo il governo con l’approvazione del decreto “Salva infrazioni” (numero 69 del 2023), da poco pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Con il provvedimento è stato messo nero su bianco che anche i supplenti annuali potranno ottenere il bonus di 500 euro per l’aggiornamento e la formazione utile alla scuola, per la partecipazione a spettacoli culturali, teatrali e cinematografici, oltre che per l’acquisto di libri, software ed hardware.
Proprio a fine maggio, il Tribunale di Foggia è intervenuto con la sentenza numero 1892 mediante la quale i magistrati hanno chiarito che, una volta accertata la possibilità di ottenere la Carta del docente per i supplenti annuali, non sia possibile richiedere al ministero il pagamento equivalente per somme spettanti negli anni precedenti. In altre parole, non si possono richiedere rimborsi per il mancato godimento della Card negli anni passati.
Come spiegato dai giudici, nella normativa della riforma delle Buona scuola del 2015 dell’ex premier Matteo Renzi – che ha introdotto la Carta del docente – non si faceva riferimento al versamento di una somma di denaro, pari a 500 euro, ma a una Card con la quale procedere con gli acquisti, utili alla formazione e alla cultura degli insegnanti. Ne consegue che, se si consentisse ai docenti precari e con supplenze annuali, di recuperare gli importi pregressi, si andrebbe ad avvantaggiarli rispetto ai vincoli di formazione assegnati ai docenti di ruolo nel momento in cui fu istituita la Carta del docente.
Ricostruzione di carriera nel decreto ‘Salva infrazioni’ della scuola
Secondo le conclusioni alle quali sono giunti i giudici di Foggia, accordare il recupero delle somme ai supplenti annuali per gli anni pregressi, andrebbe oltre alla finalità della Carta del docente che è quella di assicurare una formazione egualitaria e non discriminante.
A partire da settembre prossimo, la Card quindi sarà accreditata di 500 euro a tutti i docenti di ruolo, stimabili in circa 710mila, e ad ulteriori 83mila supplenti annuali. La maggiore spesa stimata per il prossimo anno scolastico è pari a 10 milioni di euro, ma serviranno altre risorse per gli anni 2024 e 2025. A tal proposito, nella prossima legge di Bilancio saranno stanziati ulteriori 30 e 60 milioni di euro.
Si ricorda, infine, che con il decreto 69 del 2023 il governo è intervenuto anche per quanto riguarda la ricostruzione di carriera dei docenti di ruolo. Su quest’altra questione, che avrebbe comportato l’adozione della procedura di infrazione della Commissione europea, il provvedimento prevede che sarà conteggiato l’intero servizio prestato nella scuola dall’aspirante docente prima di passare di ruolo, con l’abolizione della penalizzazione del 30 per cento sul servizio eccedente i quattro anni. Le nuove regole sulla ricostruzione di carriera si applicheranno solo ai prossimi docenti di ruolo, lasciando fuori le situazioni retroattive.