Marco Tardelli età: ancora oggi, nonostante sia passato molto tempo, lo ricordano tutti come correva e calciava in tutti gli stadi del mondo. In uno in particolar modo, ha speso fiato e consumato polmoni per dare quanto più possibile tutto se stesso alla causa bianconera.

Cuore e anima li ha buttati sul rettangolo verde del “vecchio” comunale di Torino, teatro delle partite casalinghe delle tante Juventus fortissime in cui ha militato.

Anche la maglia azzurra della nazionale, ha vestito con orgoglio regalando tante emozioni a tifosi e appassionati che poi hanno gioito al suo gol più bello nella notte più importante per l’Italia intera, quella del Bernabeu dell’11 luglio 1982.

Marco Tardelli età

Marco Tardelli, classe 1954 è nato a Careggine, 69 anni fa il 24 settembre. Ex calciatore e allenatore nonché uomo sapiente di calcio ma che oggi fa tutt’altro che arrabbiarsi dietro un pallone che rotola.

Amato molto dai tifosi delle squadre in cui ha militato, e ricordato da tutti gli italiani quando appena dopo il gol, al 69esimo minuto nella finale mondiale di Madrid contro la Germania dell’Ovest, in maglia azzurra, ha esultato con un urlo liberatorio che da lì in poi è stato ribattezzato “l’urlo di Tardelli”.

Moglie e figli

Marco Tardelli ha due figli. Sara e Nicola, avuti da due relazioni diverse. La prima è giornalista, venuta al mondo dall’unione tra Marco e la sua prima moglie Alessandra. Il secondo, di professione fa il modello ed è nato dall’unione con l’ex Stella Pende.

Oggi, ovvero dal 2016 l’ex calciatore è sentimentalmente legato a Myrta Merlino, una giornalista, scrittrice, conduttrice e autrice televisiva nonché volto noto della trasmissione di La7 “L’aria che tira”, anche lei precedentemente impegnata e madre di tre figli.

Carriera

Marco Tardelli, inizia al Pisa la sua carriera. In maglia neroazzurra, gioca solo 41 partite, il tempo di mettere a segno 4 gol e andare a giocare al Como.

Dalla squadra lombarda si trasferisce alla corte della Juventus di Govanni Trapattoni, dove vi rimane per un decennio. Vincerà tutto quello che un calciatore in carriera può vincere con la casacca bianconera.

Il primo centrocampista della storia del calcio insieme ai colleghi juventini a vincere per prima le tre competizioni continentali e la Juventus, prima squadra a raggiungere questo traguardo, viene premiata dalla UEFA con un riconoscimento che rimane negli annali e che forse in pochi sanno.

Veste anche la maglia dell’Inter gli ultimi due anni di carriera, (litiga con il Trap e per ripicca lascia la Juve) prima di accasarsi in Svizzera al San Gallo e appendere l’anno dopo le scarpe al chiodo.

Da allenatore guida diverse squadre partendo dalle serie minori. Riporta il Como in cadetteria, allena l’Inter ma l’avventura iniziata dopo aver lasciato la guida della nazionale minore va decisamente male.

Da CT dell’Under 21 vince un Europeo di categoria nel 2000. Tra le fila di quella Italia giocano anche i giovanissimi Pirlo, Gattuso e Baronio.

Prima di portare in trionfo gli azzurrini, siede sulla panchina dell’Under 21 come vice di Cesare Maldini.

Per qualche anno, dopo esperienze negative, vola in Irlanda per affiancare Trapattoni alla conduzione della nazionale dell’Irlanda del Nord. Qui termina il lavoro di campo nel 2013.

Oggi Marco è soprattutto un’opinionista sportivo, presente in varie trasmissioni televisive. A Rai tre da alcune settimane, conduce un programma tutto suo “L’avversario”.

Heysel

Marco Tardelli, è stato uno dei protagonisti “costretti” a scendere in campo la notte del 29 Maggio di quel 1985 che si ricorderà per sempre come una delle più grandi tragedie che si siano consumate in ambito sportivo.

Le sue parole, le stesse che ripete ogni volta che è chiamato a ricordare come sono andate le cose:

Sotto la curva a fine partita? Siamo solo andati a salutare i tifosi. Ma io ho sempre detto che non ho vinto quella Coppa. Di chi fu l’errore? «Di tutto il calcio: ci hanno obbligati a giocare. Era stata una scelta sbagliata mettere i tifosi in una curva sola. Di chi la decisione? Penso l’Uefa. E la polizia di Bruxelles decise di farci giocare perché sarebbe stato un dramma disperdere i tifosi».

Palmare

Dieci anni di Juventus, sono stati come lui stesso ha sempre affermato una scuola di vita.

Entrato per la prima volta negli uffici della società bianconera, allora guidata da Giampiero Boniperti, lasciò la Vecchia Signora da persona matura, rafforzata da una formazione che allora non aveva eguali.

In maglia bianconera, contribuisce a vincere

  • 5 scudetti;
  • 2 Coppe Italia;
  • 1 Coppa Uefa;
  • 1 Coppa delle Coppe;
  • 1 Supercoppa Uefa;
  • 1 Champions League.