I Soci hanno aperto il concerto dei Maroon 5 al Firenze Rocks 2023. Poco dopo la loro esibizione il complesso piceno ha raccontato l’esperienza sul palco della Visarno Arena e del recente primo album.
L’intervista a I Soci, la band che ha aperto i Maroon 5 a Firenze Rocks 2023
Un palco importantissimo, quello del Firenze Rocks 2023, per “I Soci“. La band di Offida ha aperto il concerto della seconda giornata di oggi che vede come headliner i Maroon 5. Il trio che suona musica prevalentemente funk è composto da Rocco Girolami voce, chitarra e autore dei brani, Marco Pallotti al basso e Samuele Spadoni alla batteria. Il gruppo ha raccontato a Tag24 le emozioni di oggi su palco della Visarno Arena.
Quali sono state le emozioni della giornata di oggi?
Rocco Girolami: “Il palco è maestoso anche per big come i Maroon 5, un monumento alla musica. Una location incantevole e già di base c’è un forte impatto con le persone e sapere che dopo di noi si sarebbero esibiti i Maroon 5 ti da quel guizzo di responsabilità in più. Per noi è stata una festa vera e propria, ci siamo divertiti e sembra che abbiamo fatto divertire il pubblico”
Recentemente è uscito anche il vostro primo album, cosa ha rappresentato per voi?
Rocco Girolami: “Questo album è un punto di partenza e allo stesso tempo un punto di svolta ed arrivo, è una chiave decisiva per quello che siamo. Abbiamo avuto un periodo di dubbi e incertezze e con molte domande e critiche che si risolvono ascoltando questo cd che è un percorso che arriva all’essenziale. Arriviamo dalle grande produzioni all’essenziale, tre strumenti che rappresentano quello che siamo. Grazie anche a questo album siamo qui”.
Quali generi vi hanno ispirato maggiormente?
Marco Pallotti: “Noi ci facciamo influenza da tutti i generi. La musica dagli anni ’90 in poi è tutta ‘contaminata’, il nostro punto di riferimento è il pop-funk ma ci trovi di tutto dai Maroon 5 fino anche a qualcosa di Pino Daniele dato che facciamo anche pezzi in dialetto. La musica nel 2023 è contaminata e si parla più di musica che di generi”.
Quale potrebbe essere da questo punto di vista il futuro del funk mischiandosi con molti altri generi? Ci sono band come i Nu Genea che partendo dal funk hanno creato quasi una cosa a sé…
Rocco Girolami “I Nu Genea sono la versione un po’ più evoluta di quella che è la risultante di varie contaminazione musicale. C’è un po’ di disco, c’è un po’ di funk, un po’ di cantautorato quindi sono un po’ la sintesi moderna di quella che è l’evoluzione della musica. C’è da dire però che non si può scindere il percorso umano dalla risultante musicale, se abbiamo un’impronta funk è perché abbiamo quel tipo di genetica e di influenza e se risulta funk è perché siamo fatti in quel modo e non perché vogliamo aderire ad una corrente: è un po’ questo che significa essere I Soci“.