Asta competitiva BOT: le varie tipologie di Titoli di Stato possono essere emessi da parte del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso una delle seguenti modalità di collocamento:
- l’asta pubblica;
- il consorzio di banche selezionate (c.d. collocamento sindacato);
- le piattaforme elettroniche di negoziazione, come ad esempio il MOT (Mercato Obbligazionario Telematico) di Borsa Italiana.
Durante il corso di questo breve articolo, in particolare, andremo ad approfondire esclusivamente il meccanismo dell’asta pubblica, ma soprattutto il funzionamento relativo al collocamento dei titoli tramite il meccanismo dell’asta competitiva in termini di rendimento, utilizzato soprattutto per i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT).
Asta competitiva BOT: come si svolge?
Per avere maggiori informazioni riguarda le modalità di collocamento che abbiamo indicato durante il corso del precedente paragrafo, ti consiglio di andarti a riprendere un nostro recente articolo di approfondimento, che abbiamo pubblicato sempre qui su Tag24 e all’interno del quale viene spiegato in maniera dettagliata il funzionamento di ogni singola tipologia di collocamento.
In merito allo svolgimento delle aste per la sottoscrizione dei Titoli di Stato, invece, queste ultime vengono effettuate presso Banca d’Italia, con la presenza di un funzionario del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
“Le domande degli operatori abilitati a partecipare alle aste vengono inviate per via telematica, utilizzando la rete nazionale interbancaria. Per ciascun titolo offerto, ogni operatore può presentare le proprie richieste entro le ore 11.00 del giorno d’asta, termine oltre il quale il sistema respinge automaticamente le domande. L’operatore può modificare più volte le proprie richieste, sovrascrivendo le precedenti, poiché il sistema considererà valida solo l’ultima domanda pervenuta in tempo utile.
Le domande inoltrate sul circuito telematico, per mantenere la riservatezza dei dati, appaiono codificate sullo schermo di ricezione installato presso la Banca d’Italia e possono essere decodificate solo dopo le ore 11.00 da parte di un funzionario della Banca d’Italia incaricato dell’asta, tramite un’apposita “chiave informatica”. In tal modo, si avvia una serie di operazioni automatiche, che porta alla produzione di un tabulato in cui le richieste sono riportate in ordine decrescente di prezzo o crescente di rendimento.”
Il meccanismo di collocamento che viene maggiormente utilizzato dal MEF è sicuramente quello relativo all’asta pubblica, la quale può essere suddivisa in due differenti tipologie:
- l’asta competitiva in termini di rendimento, che viene utilizzata per i BOT;
- l’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità di titoli emessi, che viene utilizzata per i BTP, i BTP€i, i CTZ e i CCTeu.
Durante il corso del paragrafo successivo andremo ad approfondire il funzionamento della prima tipologia di collocamento, ovvero l’asta competitiva BOT.
Come funziona il collocamento competitivo in termini di rendimento dei Buoni Ordinari del Tesoro?
L’asta competitiva in termini di rendimento, che viene utilizzata per il collocamento dei Buoni Ordinari del Tesoro (BOT), prevede che gli investitori presentino le proprie domande di sottoscrizione agli operatori abilitati in termini di rendimento, e non in termini di prezzo.
“L’asta competitiva prevede che ciascuna richiesta, se allocata, sia aggiudicata al tasso proposto. Pertanto l’asta competitiva si conclude con una molteplicità di tassi di allocazione, a fronte dei quali la Banca d’Italia calcola il rendimento medio ponderato e il corrispondente prezzo medio ponderato.”
Ecco qui di seguito, nello specifico, il funzionamento dell’asta competitiva BOT:
“Ogni operatore abilitato può presentare al massimo 5 richieste differenziate nel rendimento di almeno un millesimo di punto percentuale.
Vengono soddisfatte in primo luogo le domande ai rendimenti più bassi e poi in ordine crescente le altre, fino al completo esaurimento della quantità offerta. Nel caso in cui le offerte all’ultimo rendimento rimasto aggiudicatario non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti.
Per evitare che il rendimento medio ponderato di aggiudicazione sia influenzato negativamente da eventuali domande formulate a rendimenti non in linea con quelli di mercato, viene calcolato un rendimento minimo accoglibile (o rendimento di salvaguardia). Analogamente, viene calcolato un rendimento massimo accoglibile (o rendimento di esclusione), per escludere dalle aste le eventuali domande speculative.”