Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna rilasciato dal carcere nel dicembre 2021, ha intenzione di chiedere alle autorità egiziane un permesso speciale per poter viaggiare in Italia in modo da presenziare alla discussione della sua tesi di laurea di persona. Dopo aver consegnato la copia finale della sua tesi, Zaki ha informato l’Università di Bologna che le date per la discussione sono previste per il 4, 5 o 6 luglio.

Patrick Zaki: “Ho chiesto alle autorità egiziane il permesso di compere la discussione della tesi di laurea in Italia”

Il giovane ricercatore ha dichiarato: “Oggi presenterò una nuova richiesta al procuratore generale egiziano per chiedere il permesso di recarmi in Italia per partecipare alle sessioni e alle cerimonie di laurea. Spero prevalga la ragione“. Amnesty International Italia ha espresso il proprio sostegno a Zaki e ha lanciato un appello all’Egitto affinché conceda a lui l’esenzione dal divieto di viaggio. Riccardo Noury, portavoce dell’organizzazione non governativa, ha affermato: “Speriamo che di fronte a una scadenza così importante per la vita accademica di Patrick, le autorità egiziane possano per una volta manifestare umanità“.

La vicenda di Patrick Zaki ha attirato l’attenzione internazionale, con molte organizzazioni e attivisti che si sono schierati a favore della sua liberazione e del suo diritto di continuare gli studi in Italia. Zaki è stato imprigionato in Egitto nel febbraio 2020 e, nonostante sia stato rilasciato, è ancora soggetto a restrizioni che gli impediscono di lasciare il Paese senza autorizzazione.

Zaki: “Questa volta prevarrà la voce della ragione”

Nonostante le difficoltà che ha affrontato durante il suo periodo di detenzione, Zaki ha dimostrato una grande determinazione nel completare il suo percorso accademico. Ha affermato di voler intraprendere le vie legali per ottenere il permesso di viaggiare in Italia e partecipare alla difesa della sua tesi di laurea di persona davanti alla commissione di professori. In un tweet, ha espresso la sua speranza che “questa volta prevarrà la voce della ragione e della saggezza”.

Ora la decisione spetta alle autorità egiziane, che dovranno valutare la richiesta di Zaki. Il 18 luglio è prevista una seduta del Comitato per il Dialogo Nazionale per discutere le libertà accademiche, un fatto che potrebbe essere considerato dalla difesa come un’ulteriore ragione per concedere a Zaki il permesso di viaggiare in Italia.

Nonostante le incertezze e le difficoltà che Patrick Zaki ha affrontato finora, c’è speranza che questa volta le autorità egiziane compiano un gesto di umanità e consentano a Zaki di raggiungere Bologna per discutere la sua tesi di laurea. La comunità accademica e gli attivisti continuano a fare pressione affinché Zaki veda garantito il diritto di completare il suo percorso di studi e di laurearsi.