Il governatore della Campania Vincenzo De Luca è intervenuto per commentare l’incidente stradale di Casal Palocco, avvenuto il 14 giugno e per il quale è indagato lo youtuber Matteo Di Pietro, alla guida del suv Lamborghini. Il governatore campano ha pubblicato un video sui propri canali social in cui utilizza, come è solito fare, parole durissime. De Luca attacca direttamente gli youtuber del gruppo TheBorderline e definisce morte del bambino di 5 anni, Manuel, “un pugno nello stomaco“. De Luca non è l’unico personaggio pubblico e di rilievo ad aver commentato la vicenda. Tra gli altri, si può menzionare l’attore Alessandro Gassman, che ha interpellato direttamente il governo per cercare di porre un argine a incidenti di questo tipo.
Incidente di Casal Palocco, de Luca e Gassman contro gli youtuber
De Luca attacca con veemenza il gruppo TheBorderline, nel suv Lamborghini che ha causato l’incidente. I ragazzi stavano girando un video e partecipando a una challenge, consistente nel trascorrere 50 ore in auto. Compiere tali imprese “straordinarie” e volte a stupire sui social per incrementare i follower e guadagnare è, secondo il presidente di Regione, qualcosa di abietto Il governatore accusa l’autore dell’incidente mortale, dicendo che “non è un ragazzo scriteriato, ma un assassino“. Sono parole a cui De Luca ricorre in più punti del discorso:
La tragedia di Casal Palocco, dove ha perso la vita un bambino di 5 anni, è un pugno nello stomaco. Purtroppo, è una vicenda atroce che si ripete. Chi ha causato questo incidente mortale non è un ragazzo scriteriato, ma un assassino. Non è solo un irresponsabile che si mette alla guida dopo aver fumato o essersi drogato. Quelli che utilizzano questa tecnica – imprese straordinarie da mettere sui social per incrementare il numero dei followers – sono dei farabutti, degli speculatori, perché con questo sistema di fanno i milioni. Mica sono ragazzi creativi, ingenui, magari squinternati…no, sono dei farabutti che fanno soldi anche a costo di uccidere un bambino. Guardate a questi come a dei farabutti veri e propri, non date loro seguito, non date loro consenso. Sono assassini, speculatori, che fanno i soldi con gesti e atti di barbarie. Cerchiamo perlomeno di non farli arricchire.
Anche Alessandro Gassmann ha espresso un pensiero sulla vicenda sul proprio profilo Twitter. Nel tweet si rivolge al governo, proponendo di introdurre “una legge che vieti di guadagnare da YouTube, costringa chi posta a mettere sempre faccia e indirizzo email, e che sequestri gli introiti in caso di danni procurati”. Nella sua proposta contempla la possibilità di punire anche i genitori “se YouTuber sotto i 22 anni“. Gassmann, successivamente, ha scritto che i TheBorderline “non devono MAI più avere accesso a YouTube, sono dannosi per chi li segue”. Le sue parole esprimono una visione vicina a quella del Movimento Italiano Genitori, che ha chiesto l’immediata chiusura dei canali social degli youtuber in questione.
È ancora da stabilire quanto c’entri la challenge nella dinamica dell’incidente. Ciò sarà stabilito solo in seguito all’analisi sui cellulari dei 5 ragazzi coinvolti. Per il momento, solo il leader dei TheBorderline Matteo Di Pietro è indagato per omicidio stradale. Tuttavia, se dai filmati dovessero emergere incitamenti ad aumentare la velocità o altre condotte dannose, per gli altri quattro si profilerebbe l’ipotesi del concorso di colpa.