Kata, la bimba di 5 anni scomparsa nel nulla, a Firenze, lo scorso 10 giugno, sarebbe stata rapita per vendetta dopo un tentato omicidio avvenuto nell’ex hotel Astor, dove viveva con la sua famiglia ed è stata avvista per l’ultima volta. È questa la tesi del giudice per le indagini preliminari che nelle scorse ore ha disposto lo sgombero dello stabile per permettere agli inquirenti che lavorano al caso di effettuare indagini più mirate, senza che vi siano interferenze. La mamma teme che sia morta.
Scomparsa di Kata a Firenze, dietro al rapimento la vendetta per un tentato omicidio
A riportare il possibile movente del rapimento di Kata a Firenze è il Messaggero, che parla di una vendetta per un tentato omicidio avvenuto nella struttura in cui la bimba di 5 anni viveva insieme alla sua famiglia, sgomberata ieri, 17 giugno, su ordine del Tribunale di Firenze. I due episodi, infatti, sarebbero avvenuti a circa due settimane di distanza l’uno dall’altro.
Il primo riguarda l’aggressione subìta da un certo Santiago Manuel Medina Pelaez nell’ambito di una faida tra i due gruppi di sudamericani che gestiscono il racket degli affitti dello stabile, occupato abusivamente dall’ottobre del 2022. L’uomo, di origini ecuadoregne, sarebbe stato spinto giù da una finestra del terzo piano, facendo un volo di otto metri. Nonostante le lesioni riportate, si sarebbe salvato.
L’ipotesi è che il secondo episodio, il sequestro della piccola Kata, sia avvenuto per questo. A spiegarlo, all’interno del decreto con cui ha disposto il sequestro preventivo dello stabile, è stato il giudice per le indagini preliminari, Angelo Antonio Pezzuti. Secondo lui, il rapimento della bambina
sembra trovare spiegazione nei rapporti conflittuali che sono sfociati in delitti con denunce reciproche maturati nell’ambito dell’occupazione abusiva dell’hotel Astor all’interno della comunità di peruviani ed ecuadoregni per il possesso delle stanze dell’albergo.
A denunciare questa possibilità, parlando di un “rapimento per ritorsione”, erano stati anche i genitori di Kata che, ascoltati dagli inquirenti, avevano raccontato degli screzi intercorsi con alcuni inquilini della struttura, ipotizzando che la figlia potesse essere stata presa per ricatto. Di lei si sono perse le tracce da più di una settimana. Oggi si tornerà a cercarla nell’edificio di via Maragliano 101.
La mamma teme che possa essere morta
Con il passare dei giorni, si affievolisce, però, la speranza di trovarla ancora viva.
Spero che non la trovino qui dentro (all’ex hotel Astor, ndr), perché sennò significherebbe che Kata non è più viva. Invece io spero che lo sia,
ha dichiarato nelle scorse ore la mamma, colei che, per prima, si era accorta dell’assenza della piccola, denunciandone la scomparsa. Purtroppo la possibilità che sia trovata senza vita esiste. Per questo, nel corso delle nuove perlustrazioni dello stabile, i carabinieri che stanno lavorando al caso saranno affiancati da due tecnici inviati dal Gis, il Gruppo di intervento speciale, esperti nell’uso di apparati tecnologici che consentono di individuare intercapedini o altre cavità nelle mura.
Se la bimba si trova ancora nell’edificio, è probabile, infatti, che il suo corpo sia stato nascosto. Per il momento di lei non ci sono tracce, né fuori né dentro l’hotel.
Il pericolo di altri reati
La decisione di sgomberare lo stabile è dettata anche, secondo il gip,
dal pericolo che il protrarsi della condotta criminosa, impedendo i necessari e urgenti lavori di ristrutturazione e messa a norma dell’edificio occupato, agevoli o protragga le conseguenze del reato contestato o agevoli la commissioni di altri reati.
Questo perché le persone che attualmente vivono nell’ex hotel sarebbero tutte in “condizioni di assoluto degrado economico” e, in sostanza, disposte a tutto.