Le forze di occupazione russa hanno portato quasi 300 bambini dal distretto di Berdiansk, nella Ucraina sud-orientale, alla repubblica russa di Ciuvascia. La notizia arriva tramite il canale Telegram del sindaco in esilio dell’occupata Melitopol, Ivan Fedorov, il quale scrive: “Stanno mandando i bambini a 1.600 chilometri da casa nel profondo della Russia e li terranno come ostaggi“. Secondo i dati raccolti nel database nazionale ucraino, dallo scorso febbraio – dunque dall’inizio del conflitto – circa 19.500 bambini ucraini sono stati deportati dai territori occupati e inviati in altre aree controllate dalla Russia o direttamente in Russia.
Ucraina, 300 bambini deportati da Berdiansk, attacchi sventati e la smilitarizzazione di Kiev
Dalla parte ucraina continuano a giungere attacchi, resi noti dall’agenzia Tass: “Le forze armate russe hanno sventato due tentativi offensivi ucraini vicino a Levadnoye e Pyatikhatki nella regione di Zaporozhye“. Il portavoce del gruppo di battaglia orientale Oleg Chekhov ha fornito ulteriori informazioni sull’attacco, che è stato neutralizzato, e sui mezzi e l’artiglieria distrutte:
Un attacco nemico è stato sventato nella regione di Zaporozhye, una compagnia stava attaccando supportata da carri armati, vicino a Levadnoye. Eliminati un totale di 2 carri, 2 veicoli corazzati e fino al 70% delle truppe di fanteria. Un altro attacco è stato respinto vicino l’insediamento di Pyatikhatki: eliminati oltre 10 carri armati, oltre a veicoli blindati e personale.
Nel frattempo, si è giunti alla quasi totale smilitarizzazione dell’Ucraina, uno degli obiettivi che la Russia si era posta come giustificazione all’invasione dello scorso febbraio. Kiev, infatti, sta utilizzando meno le proprie armi e dispiegando principalmente armi fornite dagli alleati occidentali. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che “l’Ucraina era molto militarizzata all’inizio dell’operazione militare speciale. E, come ha detto venerdì Putin, uno dei compiti era la smilitarizzazione dell’Ucraina. In effetti, questo compito è stato principalmente completato“. Peskov ha anche evidenziato come i Paesi della NATO sono ormai sempre più coinvolti nel conflitto.
Il Regno Unito in prima fila nella ricostruzione dell’Ucraina
Continuano poi i dialoghi tra l’Ucraina, i suoi alleati e gli altri Paesi, con un interesse condiviso a porre presto la parola fine alla guerra. Il premier britannico Rishi Sunak si è rivolto a investitori e imprese per invitarli a far corrispondere il “coraggio sul campo di battaglia” dell’Ucraina con il sostegno al Paese. Sunak, in occasione della Conferenza internazionale per la ripresa dell’Ucraina 2023, evidenzierà la necessità di rendere la nazione, ormai devastata dalla guerra, “finanziariamente più forte” e “tecnologicamente avanzata“. La Conferenza vedrà riuniti mercoledì e giovedì 1.000 esponenti stranieri provenienti da 61 stati, investitori e dirigenti d’azienda. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky prenderà parte alla conferenza virtualmente.
Il governo britannico, da parte sua, ha in previsione di stanziare 25 milioni di sterline nei prossimi due anni per rafforzare la sicurezza informatica in Ucraina. Tale finanziamento intende proteggere l’infrastruttura critica ucraina e i servizi essenziali, all’interno dell’Ucraine cyber programme, un progetto britannico per il quale il Regno Unito ha stanziato 8,1 milioni di dollari l’anno scorso.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant parlerà nei prossimi giorni con il ministro ucraino Oleksii Reznikov. Si tratterebbe del primo colloquio – che probabilmente sarà telefonico – con Reznikov per Gallant, entrato in carica a fine dicembre. Il tema principale dell’incontro dovrebbe essere l’assistenza non letale all’Ucraina. Giovedì scorso, a margine della riunione dei ministri della Difesa della Nato, Gallant ha avuto un colloquio con il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, il quale ha invitato Israele a impegnarsi di più per aiutare l’Ucraina. Gallant ha tenuto a sottolineare che Israele non fornirà a Kiev alcuna arma letale.
Leggi anche Perdite russe in Ucraina, i dati aggiornati