Superbonus, la piattaforma Enel X ideata per rilanciare la cessione dei crediti d’imposta, potrebbe sfumare. Senza il nuovo veicolo serve una soluzione differente per sbloccare i crediti che le banche detengono nei propri cassetti fiscali. E le associazioni chiedono un proroga del superbonus al 110% che potrebbe essere anche di un anno, anziché dei sei mesi chiesti in precedenza. 

Il governo ha lanciato l’idea di una piattaforma con la conversione in legge del decreto 11 del 2023, il provvedimento che, di fatto, ha bloccato la circolazione di nuovi crediti d’imposta e sconti in fattura. Di pari passo, il nuovo progetto avrebbe dovuto procedere – nelle intenzioni del governo guidato da Giorgia Meloni e dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti – con l’acquisto di bonus edilizi in modo da liberare il mercato da crediti d’imposta rimasti incagliati. L’operazione avrebbe chiuso il cerchio con la successiva vendita dei bonus acquisiti a imprese in prossimità di scadenze fiscali, in modo da utilizzare i crediti del superbonus in compensazione con il modello F24. 

Superbonus proroga 110% piattaforma Enel X rischia sfumare: ecco perché 

Adesso, invece, spuntano le difficoltà di mettere in piedi un sistema che possa veicolare i crediti del superbonus verso aziende che possano utilizzarli in compensazione. Ad oggi, infatti, il progetto della piattaforma Enel X – che al momento della conversione in legge del decreto 11/2023 avrebbe dovuto entrate a pieno regime durante il mese di giugno, salvo poi rimandare il tutto a settembre – risulterebbe congelata. 

La maggiore difficoltà a dar seguito a un meccanismo così articolato sarebbe quella di convogliare il sistema bancario a entrare nel capitale del veicolo (bancario) che dovrebbe comprare i crediti e i bonus edilizi rimasti bloccati sul mercato. 

Come funziona il nuovo veicolo bancario dei bonus edilizi

Il tutto in attesa che le imprese possano avere la disponibilità a tornare a comprare crediti da smaltire con la compensazione nel modello F24. Ciò avverrebbe in prossimità di scadenze fiscali e contributive importanti: le imprese comprerebbero dal veicolo bancario i crediti andando poi a compensarli e realizzando una sorta di taglio del cuneo fiscale dato dalla differenza tra prezzo di acquisto dei bonus e compensazione. 

Qualche perplessità sarebbe sorta anche da parte di Enel X in merito alla possibilità che il sistema bancario possa essere in grado (e abbia la volontà) di acquistare crediti d’imposta di difficile collocazione, intraprendendo un percorso che prevederebbe un aumento dell’indebitamento. Da queste considerazioni, anche se Enel X sta portando avanti l’implementazione tecnica del progetto della piattaforma, l’operazione creditizia sarebbe adesso in stand by.

Superbonus proroga 110% necessaria secondo l’Ance, si rischia un nuovo blocco dei bonus edilizi 

In questa situazione di impasse del superbonus, l’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) è tornata a evidenziare le difficoltà che stanno riscontrando tutti gli operatori della filiera delle costruzioni e i creditori delle agevolazioni edilizie. La presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, ha sottolineato quanto sia necessario intervenire lungo due direttive, adesso che il progetto della piattaforma Enel X sembra che si stia arenando, soprattutto per la complessità dell’operazione. Secondo l’Ance, il governo dovrà procedere con una proroga del superbonus 110% non più di sei mesi come già richiesto, ma di un anno. Il maggior tempo a disposizione servirà a chiudere i cantieri che sono stati già avviati e per i quali, una proroga di sei mesi, potrebbero non essere più sufficiente. 

In secondo luogo servirebbe il coinvolgimento delle grandi aziende partecipate a valle delle banche per l’acquisto dei crediti d’imposta rimasti incagliati. Ma ciò dovrà avvenire senza che vi siano speculazioni che possano danneggiare ulteriormente imprese e famiglie.