Chi è Enzo Maresca – Ha conquistato pochi giorni fa il titolo di campione d’Europa. Persona di fiducia nonchè vice di Pep Guardiola fino aqualche ora fa, ha tutte le carte in regola per percorrere una carriera straordinaria. Tante cose si potrebbero dire su di lui, ma Enzo Maresca è prima di tutto un personaggio che legato al mondo del calcio non ha mai ottenuto nulla per grazia ricevuta, anzi.
Da giovane appariva presuntuoso, per i tifosi avversari era il nemico preferito da bersagliare, invece per lui avere qualcosa o qualcuno contro significava ricaricarsi di nuova linfa vitale per ripartire con nuove motivazioni comunque e sempre, al di là di ogni ragionevole dubbio.
Il gioco del calcio, ha rappresentato la sua ragione di vita e ora più che mai può finalmente avere l’opportunità di dimostrare quanto vale per lui vedere rotolare un pallone.
Lascerà il suo maestro Maresca, e sarà pronto per imbattersi in un’esperienza più difficile forse della Champions alzata pochissimi giorni fa con il suo City. Una squadra inglese, il Leicester gli retrocesso, gli ha proposto di guidare la squadra nel campionato 2023/2024 e lui da buon campano verace non si è tirato indietro. Accettando di buon grado si è messo parecchio in discussione per andare a sfidare le insidie della Championship.
Chi è Enzo Maresca
Chi è Enzo Maresca? E’ un ex calciatore italiano e nuovo allenatore del Leicester, nato a Ponte Cagnano in provincia di Salerno. Ha corso, driblato, segnato in tutti campi nazionali e talvolta anche in quelli internazionali per un ventennio circa, arrivando a collezionare fino a 400 presenze. Dopo di allora, appendendo le scarpette al chiodo come fa la maggior parte dei giocatori ha intrapreso la carriera di allenatore.
Carriera
DA GIOCATORE
Cresciuto nel vivaio del Milan, prosegue il settore giovanile nel Cagliari. L’esordio tra i professionisti non avviene in Italia ma in Premier League con la maglia del West Bormwich nel 1998/99. Acquistato dalla Juventus da giovanissimo, veste a titolo di prestito la maglia del Bologna per un anno e fa ritorno a Torino nella Juve di Lippi: 16 presenze, un gol (realizzato nel derby contro il Toro. Famosa la sua esultanza del gesto delle corna che fa infuriare tifosi e giocatori granata) e uno scudetto i numeri in bianconero.
Mandato a far le ossa al Piacenza, riprende nuovamente la via di Torino. Nell’ultima Juve di Marcello Lippi, giocherà 30 volte e metterà a segno 6 gol. Dalla Stagione 2004/2005 veste il Viola perchè la Juve questa volta lo vende a titolo definitivo. Successivamente negli anni a venire, Siviglia, Olimpiakos, Malaga, Sampdoria, Verona e Palermo rappresentano le sue tappe di una carriera terminata più tardi all’età di 37 anni.
DA ALLENATORE
Non è lunghissima la carriera si Maresca da allenatore, essendosi ritirato dal calcio giocato quasi a 40 anni, intraprende il ruolo di Vice allenatore nel 2017 all’Ascoli e poi di secondo nel Siviglia di Vincenzo Montella.
Proseguirà anche in Inghilterra al West Bromwich nelle vesti di collaboratore. Terminata questa esperienza, va al City per guidare l’Under 23 della seconda sqadra di Manchester. In Italia, arriva nel 2021 per cercare di riportare la squadra in serie A, ma dopo un anno così e così, richiamato da Pep Guardiola, rimette la pettorina del vice-allenatore della prima squadra dei cityzens.
Caratteristiche tecniche e modulo
Enzo Maresca da giocatore è stato un egregio centrocampista: un buon regista e un buon trequartista che faceva comodo agli allenatori. Al l’occorrenza era sempre il sostituto ideale ma anche un ottimo titolare che poter sfruttare in molti modi. Non segnava tanto, ma se lo faceva i suoi gol non erano mai banali, erano di una estrema bellezza.
Sapeva usare la testa in mezzo al campo ma anche in area di rigore avversaria quando la metteva dentro. In mediana, grazie alle sue doti da maratoneta, era instancabile tanto con la palle fra i piedi quanto senza. Non solo vestiva benissimo i panni del assistman, erano frequenti anche le sue imbucate che tagliavano a metà il reparto offensivo avversario. Da allenatore predilige schierare le sue squadre sempre col trequartista dietro le punte e con la difesa a quattro. Il suo modulo preferito è il 4-3-1-2.