La sconfitta contro la Spagna ha lasciato l’amarezza per la rete subita nei minuti finali ma anche la consapevolezza di dover crescere ancora sotto tutti i punti di vista. Roberto Mancini e la nuova Italia fatta di tanti ragazzi giovani che vogliono rompere con il passato recente che ha regalato la gioia dell’Europeo 2021 ma anche le cocenti delusioni per le mancate qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018 e Qatar 2022. Il Commissario Tecnico presenta la finalina di Nations League contro l’Olanda dove tornerà al 4-3-3 con l’inserimento di Giacomo Raspadori in attacco.
Il nuovo corso azzurro
Un taglio con il passato è in atto a Coverciano. Tanti big hanno lasciato la Nazionale e molti sono agli sgoccioli della loro avventura con una serie di ragazzi che vogliono mettersi in mostra. Roberto Mancini ha portato avanti un mix fra esperienza e gioventù in Nations League rinunciando a due talenti come Scalvini e Tonali per lasciarli a disposizione di Paolo Nicolato per l’Europeo Under 21.
Il nuovo percorso è già cominciato da tempo. Siamo arrivati in finale in Nations League e credo sia da considerare un punto di partenza visto che siamo un gruppo molto giovane con una età media davvero bassa. Ho dovuto fare delle rinunce perché in questo periodo si giocano tante competizioni internazionali quindi ho preferito lasciare Sandro Tonali e Giorgio Scalvini all’Under 21 per cercare di qualificarsi alle Olimpiadi.
Questi cinque anni sulla panchina azzurra è stato un bellissimo percorso che prosegue con serenità. C’è stata la parentesi del Mondiale dove siamo stati buttati fuori ingiustamente. Siamo arrivati alle finali di Nations League per la seconda volta consecutiva e questo lo trovo un ottimo risultato per niente scontato. Chiaramente dispiace non essere arrivati a giocare la finale con la Croazia perché noi vogliamo vincere. Non mi piace sentire qualcuno che mette in dubbio la mia felicità in Nazionale, sono storie senza né capo né coda. Posso essere dispiaciuto perché ho perso ma non per questa esperienza.
Domani giocherà sicuramente Mateo Retegui. Era prevista una partita per uno con Ciro Immobile, i giocatori sono stanchi, non sono al 100%. Nei giorni in cui abbiamo lavorato siamo stati attenti sulla fase di recupero delle energie fisiche e nervose. Con l’Olanda è una partita importante, cerchiamo di vincere anche se non c’è il primo posto in ballo
E’ il turno di Raspadori
Contro l’Olanda ci dovrebbe essere il ritorno al 4-3-3. Un attaccante in più con Giacomo Raspadori che è pronto ad indossare una maglia da titolare nel tridente offensivo. Non si muoverà però al centro dove ci sarà Retegui, partirà da sinistra con Chiesa a destra. Un ruolo ricoperto a Napoli ma che rivela non essere la sua posizione preferita:
Possiamo e dobbiamo dare continuità a un ciclo vincente, con qualche delusione… Il talento c’è, la voglia di mettersi in gioco c’è, sta a noi fare il nostro meglio nei club per esprimerci al meglio nella Nazionale. Ho vissuto i due momenti contrastanti degli ultimi anni come l’apice della felicità per l’Europeo e la delusione di non andare al Mondiale. In mezzo c’è tanta esperienza, molte gare giocate, situazioni positive e negative da cui imparare. All’interno del gruppo ci sono grandi persone, per noi più giovani sono spunti, valori che ci portiamo dietro.
Penso che sia il sogno più grande, quando sei bambino, vestire la maglia della Nazionale. Si cerca di goderla al meglio, regalando gioie agli innamorati del calcio. Io per natura mi sento attaccante, preferisco rimanere nelle zone centrali del campo. Per caratteristiche mi sto adattando a diversi ruoli e penso di poterlo fare. Mi sento più a mio agio in mezzo al campo, poi se partirò da esterno oppure più arretrato riuscirò comunque ad arrivare nelle zone dove essere determinante