Negli ultimi mesi, gli italiani che hanno stipulato un mutuo per acquistare la propria abitazione o che sono indebitati con altre forme di finanziamento, come il credito al consumo o i prestiti personali, si trovano di fronte a un’inaspettata stangata: L’aumento delle rate dei mutui sta colpendo duramente il portafoglio delle famiglie italiane, lasciando molti a dover fare i conti con bilanci sempre più precari.
Fabi: “Aumento rate mutui al 70%, italiani sempre più precari”
Secondo i calcoli effettuati dalla Fabi, sindacato autonomo dei dipendenti del settore bancario, per un mutuo a tasso fisso di 200.000 euro, con una durata di 25 anni e un tasso medio applicato dalle banche superiore al 6%, la rata mensile salirà a 1.304 euro. Lo stesso mutuo, ma per un importo di 100.000 euro, comporterà una rata mensile di 609 euro con un tasso al 5,3%. Questi aumenti sono il risultato del recente rialzo deciso dalla Banca Centrale Europea (BCE).
Per i vecchi mutui a tasso fisso, fortunatamente, non ci saranno differenze, ma le rate dei mutui a tasso variabile hanno subito incrementi fino al 70%. Secondo la Fabi, il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni a fine marzo 2023 ammontava a 425,5 miliardi di euro, registrando un incremento di circa 50 miliardi rispetto a fine 2017 (+13,4%).
Attualmente, su un totale di 25,7 milioni di famiglie italiane, circa 3,5 milioni hanno un mutuo, mentre 6,8 milioni sono indebitate con altre forme di finanziamento. Le banche hanno erogato 251,2 miliardi di euro di prestiti per credito al consumo e prestiti personali, in linea con i valori di fine 2017, ma con una tendenza al rallentamento negli ultimi mesi, a causa dell’aumento dei tassi di interesse.
Le rate dei vecchi mutui a tasso fisso rimarranno invariate fino al termine del piano di rimborso, ma quelle dei vecchi mutui a tasso variabile sono aumentate in media del 70-75%. Ciò significa che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, si trova oggi a dover affrontare una rata di 875 euro, con un aumento di 375 euro al mese. Secondo il sindacato Fabi, è molto probabile che, alla luce della decisione della BCE, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano salire ulteriormente.