Dramma per un uomo a Vigevano, in provincia di Pavia che beve l’acqua del supermercato e poco dopo si sente male.

Il 52enne, come ricostruito dall’Ansa, è stato soccorso dai familiari, i quali hanno subito allertato il 118 che lo ha trasportato in ospedale per alcuni accertamenti. Le sue condizioni di salute, dopo che gli sono state prestate le necessarie cure da parte dei medici, non sarebbero gravi.

Le autorità competenti sono state informate della vicenda e stanno indagando per comprendere cosa sia potuto accadere.

L’acqua minerale, contenuta in una bottiglietta di una confezione da mezzo litro, era stata acquistata nei giorni precedenti, ma all’apparenza non sembrava mostrare dei segnali di una qualche alterazione.

Le cause del malore sono comunque ancora da stabilire con precisione. All’origine tuttavia potrebbe esserci proprio la sostanza bevuta, data la concomitanza tra l’assunzione e il malessere fisico dell’uomo.

Pavia beve acqua del supermercato e si sente male: nessun altro caso registrato

Il supermercato in cui l’uomo aveva acquistato la bottiglietta da mezzo litro nel frattempo ha preso istantanei provvedimenti. Le confezioni della marca incriminata, la cui identità non è stata diffusa, che erano presenti sugli scaffali sono state ritirate.

Nelle prossime ore saranno condotte tutte le analisi necessarie a comprendere se possa essere stata proprio la bevanda a provocare i problemi di salute all’uomo.

Per il momento ad ogni modo non si sono registrati altri casi di malessere che possano essere ricondotti al medesimo fenomeno né sono stati disposti richiami a carattere nazionale dal Ministero della Salute.

Potrebbe trattarsi del fenomeno “Acquabomber”?

Dopo la diffusione della notizia dell’uomo di Pavia che beve l’acqua del supermercato e si sente male la memoria non può che tornare ai primi anni del nuovo millenno, quando in tutta Italia era scoppiato l’incubo soprannominato “acquabomber”. Con una siringa di insulina, infatti interi lotti di bottigliette di acqua minerale erano infatti stati contaminati.

Nell’acqua venivano inseriti composti di ammonio come ammoniaca o varechina e in molti si sentivano male subito dopo aver bevuto. Accusavano i sintomi di un malore proprio come il 52enne di Vigevano.

Tutto ebbe inizio il 19 Novembre 2004, in un paese della provincia di Mantova, Ostiglia, salito così alla ribalta delle cronache.

Un ragazzo di undici anni, mostrò sintomi di avvelenamento, dopo aver ingerito qualche sorso di acqua minerale. Poi, nei giorni seguenti, alcuni altri casi fra Mantova e Verona, in quella fascia di territorio ai confini fra Lombardia e Veneto. Ancora disturbi e sintomi di intossicazione, legati alle bottiglie di acqua minerale.

Il metodo impiegato per adulterare le bottiglie di minerale era un buchino vicino al collo, praticato con una siringa contenente ammoniaca, varechina, acetone, detersivo, o sostanze similari.

Inizialmente si pensò che le siringhe nelle bottiglie di acqua minerale fossero opera di una persona isolata.

Il Codice Penale, per un reato del genere, prevede 15 anni di carcere. Dopo i primi giorni la vicenda si complicò, perché i casi si moltiplicarono in tutto il territorio nazionale. 

Per questo si cominciò venne coniato il neologismo “Acquabomber”, con riferimento al più cruento terrorista americano Unabomber, proprio per designare un attentatore che inietta sostanze tossiche nelle bottiglie di acqua minerale in vendita nei supermercati.

Altri prodotti ritirati dai supermercati

Ritirato anche un lotto di salame novellino con marchio Fattoria Novella Sentieri per rischio microbiologico legato alla possibile presenza del batterio Listeria Monocytogenes. Lo ha comunicato il ministero della Salute che invita a “non consumare il prodotto e riportarlo nel punto vendita dove è stato acquistato”.

Il salume è commercializzato dal Centro carni Rigamonti e prodotto nello stabilimento di Cappella Cantone, in provincia di Cremona. Il lotto contaminato è il numero 3216NOV. La Listeriosi si presenta come gastroenterite poco tempo dopo aver mangiato il cibo contaminato. In alcuni casi fortunatamente rari può portare a meningiti, encefaliti e setticemie.