La Ong Open Arms ha soccorso una barca di legno alla deriva in acque internazionali con a bordo 117 migranti, di cui 31 minori e un bambino di 4 anni.

Open Arms, soccorsi 117 migranti: “Compiuta la nostra missione, proteggere la vita”

Ennesimo salvataggio in mare compiuto dalla Ong Open Arms.

Una nave dell’organizzazione non governativa spagnola ha, infatti, prestato soccorso a un’imbarcazione di legno che vagava alla deriva in acque internazionali. 117 i migranti a bordo, tra le quali 25 sono donne e 31 sono minorenni, di cui un bimbo di appena 4 anni.

Inizialmente, gli operatori della Ong avevano contato 92 persone a bordo della barca. Le altre, infatti, erano stipate sottocoperta e, dunque, non visibili dall’esterno.
Le nazionalità dei migranti sono:

  • Sudan
  • Eritrea
  • Libia

Comunicando l’avvenuto salvataggio attraverso i propri canali social, Open Arms ha sottolineato come la ricerca della barca sia andata avanti per diverse ore e che, in caso di naufragio, nessuna delle persone a bordo sarebbe sopravvissuta.

Il fondatore della Ong, Oscar Camps, sul suo profilo Twitter, ha ribadito l’importanza della missione sua e di Open Arms:

“Queste persone vivranno! Il nostro impegno a proteggere la vita in mare, più forte che mai”.

Open Arms e altre Ong proclamano il “lutto universale” per il naufragio in Grecia

La missione di salvataggio arriva a solo pochi giorni dalla tragedia avvenuta nel Mar Ionio.

Mentre proseguono le indagini, con gli arresti di 9 presunti scafisti, Open Arms e altre organizzazioni non governative – tra cui Sea-Watch, Medici Senza Frontiere, Emergency, Mediterranea Saving Humans, ResQ e Sos Mediterranee – hanno duramente preso posizione sull’accaduto, proclamando il lutto universale.

Nel post pubblicato sul profilo Twitter di Sea-Watch si punta il dito direttamente contro l’Europa che “alza le barriere”, mentre “il Mar Mediterraneo sta diventando una fossa comune”.
La Ong chiede, dunque, espressamente l’istituzione di una “missione europea di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo”, opinione condivisa anche dalla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, che da tempo parla di una ‘Mare Nostrum’ europea.