Valentino Rossi, dopo le ultime deludenti stagioni in MotoGP, è rinato nel mondiale GT festeggiando il successo alla Road to Le Mans
Valentino Rossi: la nuova vita su quattro ruote
Valentino Rossi sembra essersi calato ormai appieno nella sua nuova avventura a 4 ruote. Il Dottore, che questa stagione aveva già festeggiato il podio alla 24 ore di Dubai, ha finalmente centrato il successo nella gara-2 della Le Mans Cup, gara di supporto della leggendaria 24 ore. Il pilota di Tavullia ha mostrato netti miglioramenti rispetto alla prima altalenate stagione nel GT World Challenge alla guida della Audi R8. Gli incoraggianti risultati raggiunti con la BMW M4 sono stati accolti con grande ottimismo in vista di una possibile partecipazione alla 24 ore di Le Mans nel 2024.
Rossi ha mostrato ben prima del suo ritiro dal motomondiale la sua passione per le 4 ruote. Dai primi anni 2000 il suo impegno nel mondo del rally è stato costante, soprattutto con le continue partecipazioni al Monza Rally Show, di cui detiene anche il record di successi (7). Valentino ha impressionato anche nei test effettuati con Ferrari prima e con Mercedes poi a bordo di vetture da Formula 1.
Impegno encomiabile e prestazioni convincenti che hanno però aperto l’interrogativo sulla parabola della sua carriera nel motomondiale. L’enorme carriera su due ruote del dottore è terminata nel 2021 dopo più di 25 anni di successi. L’ultimo mondiale in MotoGP risale però al lontano 2009. Dopo le vittorie con Honda e Yamaha, il Dottore ha provato l’avventura in Ducati per tentare una romantica impresa. Un infortunio, e una moto lontana dai livelli dei rivali, renderanno la parentesi in rosso uno dei punti più bassi della carriera di Rossi.
Al ritorno in Yamaha, Valentino riesce solo a sfiorare l’impresa dietro Marquez e Lorenzo, ma la nuova leva spagnola si rivela un osso troppo duro per il dottore. Da li in poi si sono susseguiti risultati sempre più altalenanti, culminati nelle ultime 3 stagioni in cui il Dottore ha racimolato rispettivamente il settimo, quindicesimo e diciottesimo posto nel mondiale piloti. Un calo evidente che ha aperto qualche crepa nella carriera di uno dei piloti più forti e vincenti della storia del motomondiale.
Da una parte, è ben conosciuta la passione di atleti e piloti nei confronti del proprio lavoro. Decidere di fermarsi e dedicarsi ad altro, è un dei momenti più difficili e delicati nella carriera di un professionista. Dall’altra, per Rossi le possibilità esterne erano (e sono) virtualmente infinite.
Valentino sempre attivo anche nelle due ruote
Oltre alle già citate esperienze sulle quattro ruote, Valentino è rimasto estremamente attivo nel mondo delle due ruote, fondando la scuderia VR46 con l’obiettivo di aiutare a crescere i giovani talenti italiani. Proprio da questo progetto e dal suo impegno, uscirà il talento di Francesco Bagnaia, vincitore del mondiale MotoGP 2022 e protagonista assoluto anche nel 2023.
Alla luce di progetti, ambizioni e possibilità, gli ultimi scuri anni in MotoGP di Rossi restano una macchia che si poteva forse evitare. La volontà di stringere i denti contro l’inevitabile avanzare dell’età rimane un tema spinoso. Il rischio rimane, come già citato, quello di macchiare l’immagine creata negli anni più vincenti, soprattutto nel caso di carriere fuori dal comune (come accaduto anche infatti in F1 con il ritorno in F1 di Schumacher con la Mercedes).
Con l’approdo nel mondiale GT, Rossi ha dimostrato di avere ancora nelle mani il talento infinito mostrato a cavallo del nuovo millennio in MotoGP. Questa seconda giovinezza non potrà che aiutare a riavvicinare il Dottore all’immagine del pluricampione da cui forse si era allontanato troppo con le ultime dolorose stagioni su due ruote.