Paladini della giustizia, della chiarezza, di quelli che sono sinceri e che fanno tutto alla luce del sole. Trasparenti, giusti, puri e veri. “Pronti a tutto, noi ci mettiamo sempre la faccia e non ci nascondiamo mai perché cerchiamo sempre la verità”, dicono in diretta tv a Report, quelli di Report e il suo conduttore, il signor Sigfrido Ranucci. Niente di più falso e ingiusto. Almeno nei confronti dell’Università Niccolò Cusano, di tutti quelli che ci lavorano, che ci studiano e soprattutto nella persona di Stefano Bandecchi.
Più passa il tempo più Report si sta dimostrando quello che è, ovvero una trasmissione dove si costruiscono ad arte storie, si tagliano le interviste a piacimento e si montano servizi secondo la convenienza e la storia che si vuole raccontare anzi, pardon, distorcere.
E’ successo all’Università Niccolò Cusano dove si sono visti rispettosi professori che si sono messi a disposizione quasi un’intera giornata per poi essere diffamati e vedere il servizio che li riguarda durare poco meno di un minuto con domande ad hoc, risposte tagliate e altre risposte, con dati e documenti veri, mai proposte e fatte vedere. Perché? Perché si deve distruggere una realtà e un modello che funziona fin troppo bene, perché se passa la filosofia che la telematica o la Cusano è una roba seria, all’avanguardia e accessibile a chiunque e che a fondarla e guidarla sia una persona come Stefano Bandecchi, da poco sceso in politica con un consenso che cresce, qui si mette male per tutti, vero signor Ranucci?
E’ il caso del professor Miccoli. Per non parlare dell’incappucciato che ha detto cose non vere, o degli studenti fatti passare per dei mammoni e figli di papà con lauree regalate, quando la realtà è l’esatto opposto. Per non dimenticare dei professori che passano le risposte, quando invece sono docenti seri che lavorano ore e ore, stando dietro a ragazzi con tutte le difficoltà che ci possono essere quando si cresce e si cerca il posto giusto nella vita.
E, caro Ranucci, non sono concetti melodrammatici o smielati da fotoromanzo, ma veri, di vita reale, quella che, notando quanto hai detto ed espresso sull’Università, forse non sai nemmeno cosa sia. Di ragazzi e professori che si fanno un mazzo tanto ogni giorno e che lei, Ranucci, con le sue battuttine e risatine ha insultato e infangato. Davvero bravi, davvero giusti e puri, usare i mezzi potenti della Rai per prendersela con persone la cui unica colpa è stata quella di mettersi a disposizione.
Unicusano invita Report, ma Ranucci rifiuta l’intervista con Bandecchi. La telefonata
Quello che più di tutti, poi, si è messo a disposizione è Stefano Bandecchi che ha aperto non solo le porte dell’Università, ma che ha permesso senza problemi e senza nulla da nascondere all’inviato di Report Bertazzoni di seguirlo e intervistarlo sia in Università sia a Terni, in modo da poter rispondere a ogni domanda e far vedere “Bandecchi ogni minuto” per riportare a Report (forse nome di una trasmissione mai più ingiusto) quello che si voleva, tagliando tanto, quasi la totalità delle cose.
Ascoltato tutto, l‘Università Niccolò Cusano ha cercato di capire cosa fosse accaduto e, educatamente, ha chiamato e invitato il conduttore Sigfrido Ranucci nella trasmissione Occhio per Occhio, dente per dente che andrà in onda sul canale 264 di Cusano Italia Tv e sarà condotta da Stefano Bandecchi.
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Bandecchi voleva confrontarsi in maniera educata con il conduttore di Report, ma quest’ultimo si è negato e ha rifiutato l’incontro e l’intervista. “Non ho l’autorizzazione a rilasciare nessuna intervista”, la laconica e frettolosa risposta di Sigfrido Ranucci all’invito di Unicusano in trasmissione con Stefano Bandecchi. Lui, il conduttore di Report, può fare domande, interviste, tagliare e inventare servizi sull’Università, l’Unucusano non può neanche avere la possibilità di replicare e avere un confronto con il diretto interessato che conduce Report. A Ranucci piace intervistare e far intervistare, ma a lui “le interviste” non piacciono, non si mette a disposizione.
“A noi ci possono fare tutto, ci possono dire di tutto, ma a lui le interviste non piacciono, ha l’esclusiva e risponde con un vedremo. Il signor Ranucci è un codardo, l’avevamo invitato, lui si è rifiutato. Io posso concedere interviste e rispondo a ogni domanda, ma se chiedo di fare lo stesso, il signor Ranucci si nasconde e si rifiuta di intervenire. Davvero un bel modo di fare giornalismo“, dice un deluso Stefano Bandecchi. Sì, davvero un bel modo di fare giornalismo d’inchiesta, o quella che voleva essere un’inchiesta ma è stata una montagna di bugie.