Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato un decreto importante che modifica sostanzialmente l’organizzazione della Pubblica Amministrazione e il mondo dello sport. Il decreto, presentato lo scorso giovedì 15 giugno 2023, si concentra sia sulla ristrutturazione dell’amministrazione pubblica sia sul sostegno al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, è l’attenzione particolare alle nuove misure per il settore sportivo a renderlo un cambiamento significativo nel panorama politico italiano. Tra queste spicca senza dubbio l’esenzione IVA della didattica sportiva. Andiamo a vedere nel dettaglio in cosa consiste e quali sono le altre principali novità del decreto.
Esenzione IVA didattica sportiva e credito d’imposta: nuove misure di sostegno al settore sportivo
Uno degli aspetti più interessanti del nuovo decreto è l’introduzione di un’ampia gamma di misure di sostegno per il settore sportivo. Queste includono una nuova esenzione IVA per le attività formative e didattiche fornite dalle organizzazioni riconosciute dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e gli enti sportivi non profit iscritti al registro nazionale. Questa esenzione, che è una risposta diretta alle preoccupazioni espresse da tali organizzazioni, è progettata per ridurre il carico fiscale e stimolare ulteriormente le attività sportive e formative.
Inoltre, il decreto introduce un credito d’imposta per le imprese che investono in pubblicità legate allo sport. Questo credito d’imposta permetterà alle imprese di risparmiare il 50% delle spese sostenute per la pubblicità sportiva fino al 31 dicembre di quest’anno. Questo, combinato con l’esenzione IVA, dovrebbe fornire un notevole incentivo per le imprese a investire nello sport, e stimolare così la crescita dell’industria sportiva, nelle finalità del decreto.
Non solo esenzione IVA didattica sportiva: revisione delle plusvalenze e giustizia sportiva
Il decreto introduce anche una serie di importanti cambiamenti per le società sportive. Tra questi, la revisione del trattamento fiscale delle plusvalenze è una delle misure più significative. Secondo le nuove disposizioni, è richiesto che un atleta sia stato iscritto per almeno due anni nella squadra che lo cede prima che possano essere distribuiti i guadagni realizzati. Questa nuova regolamentazione serve come deterrente fiscale, limitando la capacità delle squadre di distribuire i guadagni su più anni fiscali e riducendo così le possibilità di elusione fiscale.
Nel campo della giustizia sportiva, il decreto introduce modifiche significative. Tra queste, l’abolizione del vincolo sportivo, una misura introdotta con la riforma dello sport del 2019, si distingue in modo particolare. Questo vincolo, reintrodotto con il nuovo decreto, avrà una durata di due anni, e sarà compito delle federazioni e delle DSA stabilire le condizioni per il trasferimento degli atleti.
Cambiamenti e novità per la Pubblica Amministrazione
L’altro aspetto principale del decreto riguarda la ristrutturazione della Pubblica Amministrazione. Il decreto introduce una serie di misure per migliorare l’efficienza e la trasparenza dell’amministrazione pubblica, tra cui la digitalizzazione dei servizi e l’introduzione di un sistema di valutazione delle performance. Queste misure, che riflettono le raccomandazioni dell’Unione Europea, sono progettate per ridurre il carico burocratico e stimolare la modernizzazione dell’amministrazione pubblica.
Il decreto include anche una serie di nuove disposizioni per la formazione del personale. Queste includono la creazione di un Sistema Integrato di Formazione (SIF), che fornirà un supporto completo per il miglioramento continuo delle competenze del personale della PA. Questa formazione sarà obbligatoria, con l’obiettivo di migliorare le competenze del personale e di promuovere un migliore servizio pubblico.
Inoltre, questo decreto prevede anche nuove assunzioni in diversi ministeri, tra cui il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Istruzione e il Ministero della Giustizia, e per le autorità indipendenti come il Garante per la Privacy. Inoltre, l’ANPAL, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, verrà soppressa e le sue funzioni passeranno al Ministero del Lavoro.