Antonio Di Fazio, ex manager nel settore farmaceutico, è stato al centro di diversi scandali giudiziari.
Dopo essere stato condannato a 9 anni di reclusione per violenze sessuali su cinque donne, nuove indagini lo coinvolgono ed è stato accusato di bancarotta e frode.
L’ex imprenditore si trova di fronte a una serie di gravi accuse che potrebbero portarlo a un altro processo legale.

Le nuove indagini su Antonio di Fazio, accusato di bancarotta e frode

Negli ultimi giorni, il procuratore di Milano Pasquale Addesso ha notificato ad Antonio Di Fazio l’avviso di conclusione dell’inchiesta in relazione alle accuse di bancarotta e frode.
Questa nuova tranche di indagini segna un’ulteriore tappa nel percorso legale dell’ex manager.
L’avvio del processo sembra sempre più probabile.

(Leggi anche le accuse su Antonio Di Fazio per abusi)

Antonio Di Fazio accusato di bancarotta e frode: svuotamento dei conti societari e spese personali

Secondo l’accusa, Antonio Di Fazio, in qualità di socio di maggioranza e amministratore di fatto, avrebbe svuotato i conti delle sue società, la Global Farma e la Ifai Srl, attraverso il prelievo di denaro per pagamenti personali e spese personali.
Queste azioni hanno portato al fallimento delle società.
Le autorità giudiziarie stanno analizzando le prove e valutando l’entità dei danni causati dalla presunta bancarotta fraudolenta.

Coinvolgimento di Mauro Russo: un ex dipendente di Di Fazio già condannato per associazione mafiosa

Nel quadro delle indagini, un ex dipendente di Antonio Di Fazio, Mauro Russo, è stato coinvolto nell’accusa di concorso in bancarotta.
Russo era stato precedentemente condannato per associazione mafiosa, in quanto ritenuto in contatto con un clan della camorra del Casertano.
Tuttavia, nelle recenti conclusioni dell’inchiesta, non sono state contestate aggravanti mafiose.

Le accuse nelle forniture anti Covid: truffe e frodi milionarie ai danni delle aziende sanitarie

Le indagini hanno portato alla luce ulteriori accuse nei confronti di Antonio Di Fazio riguardanti le forniture anti Covid.
Si ipotizza che abbia commesso truffe e frodi per un ammontare di oltre quattro milioni e mezzo di euro,
inclusi ordini non evasi di mascherine e tute anti Covid destinate ad aziende sanitarie come le Asl Torino 3, la Asl 2 Chieti vasto Lanciano, la Asl Romagna e Aria di Regione Lombardia.
Queste azioni hanno causato danni significativi alle entità coinvolte.

Spese di lusso e feste pagate con il denaro dell’azienda

Durante le indagini, sono emersi dettagli sulle spese personali di Antonio Di Fazio.
Si è scoperto che ha utilizzato denaro aziendale per finanziare spese di lusso, come feste all’Hotel Armani e acquisti nelle boutique di lusso.
Ha effettuato bonifici all’estero, spese all’Esselunga e ha persino acquistato auto d’epoca dal concessionario.
Queste spese personali sospette hanno sollevato ulteriori domande sulla gestione finanziaria dell’ex manager.

Processo imminente: la giustificazione delle uscite dai conti societari

Antonio Di Fazio e altri otto indagati, tra cui sua sorella Maria Rosa Di Fazio, si avvicinano al processo legale.
L’ex imprenditore farmaceutico dovrà fornire giustificazioni per le notevoli uscite di denaro dai conti delle sue società fallite.
Si dovrà spiegare l’utilizzo di oltre due milioni di euro, tra cui spese in contanti senza giustificativi, feste all’Hotel Armani e altre spese di lusso.
Questo processo sarà cruciale per determinare la responsabilità di Di Fazio e degli altri imputati.

La truffa delle forniture di mascherine anti Covid: danni per centinaia di migliaia di euro

Oltre alle accuse di bancarotta, Antonio Di Fazio è stato accusato di truffa aggravata e frode nelle forniture di mascherine e tute anti Covid destinate agli enti sanitari.

Le Asl Torino 3, la Asl 2 Chieti vasto Lanciano, la Asl Romagna e Aria di Regione Lombardia sono state tra le vittime di questa presunta truffa, che ha causato danni per centinaia di migliaia di euro.
L’inchiesta in corso mira a determinare la portata completa delle frodi e a portare i responsabili di fronte alla giustizia.

(Leggi anche l’articolo “Brescia, condannati per frode fiscale i coniugi Rossini: avevano sotterrato 15 milioni di euro in giardino”)