È in iniziato nelle scorse ore il trasferimento dei 104 migranti sopravvissuti al naufragio del peschereccio avvenuto l’altro ieri al largo della Grecia. I superstiti, tutti uomini, saranno portati dal porto di Kalamata alla struttura di accoglienza di Malakasa, a Nord di Atene.
Nel gruppo di migranti consta di 47 uomini siriani, 43 egiziani, 12 pachistani e due palestinesi, tutti partiti dalla Siria in cerca di un futuro migliore nel Mediterraneo. Altre 20 persone tra i soccorsi dalla Guardia Costiera greca rimangono invece ricoverate presso Kalamata: tra di loro si contando anche alcuni minori. Per quest’ultimi è stato disposto un doppio trasferimento, prima al campo di accoglienza, dove le autorità procederanno all’identificazione, e poi in strutture minorili.
Nel frattempo deve continuare la drammatica ricerca di chi non ce l’ha fatta. Si stima che a bordo del peschereccio naufragato ci fossero almeno 750 persone, tra cui 100 bambini stipati nella stiva. Per il momento solo 78 sono i morti accertati, ma poche speranze sono rimaste per gli altri dispersi. Le autorità greche sono impegnate con una fregata della Marina ellenica, un elicottero della Marina e tre navi che si trovavano vicine al luogo del tragico incidente.
Naufragio in Grecia: arrestati nove presunti scafisti
Presso il porto di Kalamata, lo stesso dove sono arrivati i pochi sopravvissuti al naufragio, le autorità di Atene hanno arrestato nove persone, accusate di essere gli scafisti organizzatori del viaggio clandestino. Tra questi c’è anche il capitano del peschereccio che è affondato dopo essersi ribaltato su un fianco per il troppo peso che reggeva. Lo rende noto una fonte portuale diffusa dall’AFP.
La stessa fonte ricostruisce anche le ore dell’imbarcazione antecedenti al naufragio: il peschereccio sarebbe partito vuoto dall’Egitto, per poi fare tappa a Tobruk, in Libia, dove ha raccolto le diverse centinaia di migranti in rotta verso l’Italia.
Ora gli indagati dovranno rispondere dell’accusa di “traffico illegale di esseri umani”, secondo quanto riportato dall’agenza greca Ana.
Migranti: riunione del Sar in Europa, proseguono le polemiche per il naufragio del peschereccio in Grecia
Non si placano, nel mentre, le aspre polemiche per quanto successo al peschereccio affondato mercoledì 14 giugno circa 75 chilometri a sud del Peloponneso. A guidare l’arringa di accuse contro le autorità greche, italiane e maltesi, tacciate di mancato intervento a fronte di un SOS lanciato molto prima del naufragio, è Alarm Phone. La ONG dichiara che
avevamo allertato la Guardia Costiera ellenica alle 16:53 per questa imbarcazione in difficoltà, poiché le persone ci avevano chiamato per chiedere aiuto. Le autorità greche, e a quanto pare anche quelle italiane e maltesi, erano già state allertate diverse ore prima. Le autorità greche e le altre europee erano ben consapevoli di questa imbarcazione sovraffollata e inadeguata. Non è stata avviata un’operazione di salvataggio.
A fronte delle continue tragedie in mare che coinvolgono imbarcazioni di migranti, l’Unione Europea ha indetto una riunione del gruppo di contatto di ricerca e soccorso (Sar). L’obiettivo è quello di trovare una strategia per aiutare gli Stati membri ad affrontare queste situazioni di emergenza sempre più frequenti e predisporre dei piani per evitare che i viaggi di questi disperati finiscano in tragedia.
Queste le parole della portavoce della Commissione europea Anitta Hipper, durante briefing quotidiano con la stampa:
L’appuntamento del Sar è rilanciato dalla Commissione per aiutare gli Stati membri in vista delle tragedie, ma anche in vista della necessità di garantire pratiche comuni per lo scambio di informazioni e per garantire la prevenzione delle perdite di vite umane.