Nove persone sono state arrestate per il naufragio avvenuto nel Mar Ionio, dove hanno perso la vita almeno settantotto persone, mentre centinaia di persone sono ancora disperse.
I nove indagati, come riporta la tv pubblica Ert, erano tra i 104 migranti tratti in salvo. Si tratta di nove persone di origine egiziana accusate di di organizzazione criminale per il traffico illegale di immigrati e arrestate dalla polizia greca a Kalamata.
Naufragio nel Mar Ionio, per l’Oim è una “tragedia devastante”
Secondo l‘Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) si tratta di “una delle tragedie più devastanti nel Mediterraneo in un decennio“. Il peschereccio, lungo 30 metri, ha lasciato le coste egiziane per far scalo in Libia e poi dirigersi verso l’Italia, raccontano alcuni migranti. Il motore dell’imbarcazione, però, si è guastato e la nave si è capovolta a ciraca 87 chilometri da Pylos, nel Mar Ionio. A bordo c’erano circa 750 persone: solo 100 sono si sono salvate.
L’Oim teme infatti che i morti possano essere “centinaia“. La Corte Suprema greca ha disposto un’inchiesta giudiziaria per scoprire cosa sia successo. Il Governo ha dichiarato tre giorni di lutto. Ma l’incidente ha creato agitazioni in Grecia, soprattutto ad Atene e a Salonicco dove hanno manifestato circa 5mila persone, secondo la polizia, per esprimere la loro “solidarietà con i rifugiati“. Proteste anche contro l’inasprimento della politica migratoria dell’Ue: “Il governo e l’UE uccidono”, si legge su uno striscione.