Bonus sul lavoro straordinario e notturno, Assegno di inclusione, proroga dello smart working in scadenza il 30 giugno e contratti a termine: sono alcune delle varie novità che si stanno discutendo in Commissione Affari sociali del Senato per la conversione in legge del decreto ‘Lavoro’ (Dl 48 del 2023). Tra le altre novità, anche il recupero dei contributi pensionistici mediante pagamento di quanto annullato da misure di pace fiscale come il saldo e stralcio.

Varie le conferme di misure delle quali si era già discusso nei giorni scorsi, mentre per altre, in commissione al Senato, non è stata ancora trovata una soluzione, come il lavoro agile per i lavoratori della Pubblica amministrazione. Il decreto legge 48/2023 è atteso in Aula al Senato martedì prossimo, 20 giugno.

Bonus straordinario e notturno: a chi spetta il 15% esentasse?

Conferme arrivano per la detassazione del lavoro notturno e per lo straordinario delle giornate festive dal 1° giugno al 21 settembre 2023, mediante il bonus del 15 per cento. Si tratta di una somma calcolata come trattamento integrativo speciale, non concorrente a formare il reddito (detassazione), pari al 15 per cento della retribuzione lorda corrisposta sulle due casistiche di lavoro notturno e straordinario. Il bonus va a vantaggio dei lavori dei settori turistici, ricettivi e termali. Per beneficiarne il reddito dei dipendenti, riferito al 2022, non deve eccedere i 40.000 euro lordi.

Bonus straordinario e notturno assegno inclusione e smart working: tutte le ultime novità

Novità arrivano anche per quanto riguarda il nuovo Assegno di inclusione che proprio il decreto “Lavoro” del 1° maggio 2023 aveva introdotto al posto del Reddito di cittadinanza. Le novità riguardano l’accettazione di un lavoro da parte dei fruitori dell’indennità. Per i contratti a tempo determinato non si potranno rifiutare – a pena di perdita dell’Assegno di inclusione – i lavori posti entro gli 80 chilometri o i 120 minuti di distanza casa-lavoro con i mezzi pubblici. Per i contratti a tempo indeterminato (ed è questa l’ultima novità), cade il vincolo di doverlo accettare ovunque si trovi, in tutta Italia. Anche per l’indeterminato, i paletti saranno i medesimi dell’accettazione di un contratto a tempo determinato.

Contratti a termine, cosa cambia

A proposito di contratti a termine, la conversione del decreto legge 48 del 2023 stabilisce che non solo le proroghe, ma anche i rinnovi, saranno senza la causale sul contratto fino a dodici mesi. Ulteriore novità riguarda i lavoratori in somministrazione, con l’abolizione del limite del 20 per cento previsto ad oggi per gli apprendisti e per le assunzioni di lavoratori disoccupati, svantaggiati e in mobilità.

Smartworking e lavoro agile

Si attendono novità sul lavoro agile dei dipendenti della Pubblica amministrazione, dopo la proroga dal 30 giugno al 31 dicembre 2023 dei lavoratori fragili del settore privato o con figli entro i 14 anni di età. Si ragiona su una proroga anche per i dipendenti del pubblico impiego, ma di una durata inferiore (fino al 31 agosto o al 30 settembre 2023).

Recupero contributi pensionistici Inps

Tra le altre novità, vi è la possibilità per i lavoratori autonomi (in particolare, artigiani, commercianti, agricoli, professionisti, tutti iscritti alla Gestione separata dell’Inps) di ricostruire la propria posizione dei contributi che siano stati annullati dal saldo e stralcio delle cartelle esattoriali. La norma in arriva riserverà la possibilità, dunque, di recuperare i debiti contributivi fino a 1.000 euro riferiti al periodo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Il recupero avviene pagando quanto spettante entro la fine del 2023, in un’unica soluzione oppure a rate.

Sarà una circolare dell’Inps a stabilire quali saranno i debiti contributivi oggetto di recupero mediante pagamento, le modalità di presentazione della domanda e le varie opzioni di pagamento con relative scadenze.