USA, 17 case discografiche hanno avviato una causa nei confronti di Twitter per i diritti di 17 brani, chiedendo un risarcimento di 250 milioni di dollari. E’ questa la notizia dell’ultima ora che ha messo al centro dell’attenzione la società di Musk accusato di aver permesso agli utenti di condivide post con musica, violando i diritti d’autore.
USA, editori musicali fanno causa a Twitter per i diritti di brani
17 case discografiche negli Usa hanno citato in giudizio la società di Musk, dando al via ad una causa che vede nel mirino Twitter. Gli editori musicali lo accusano per aver dato il permesso agli utenti social di pubblicare post con musica, violando il diritto d’autore di circa 1.700 brani. Sarebbe stata presentata la richiesta formale presso il tribunale distrettuale di Nashville, negli Stati Uniti e gli artisti a cui si fa riferimento sono Taylor Swift, Beyoncé, The Weeknd, Ed Sheeran, i Rolling Stones, Lady Gaga, Miranda Lambert e Rihanna.
Nella causa si legge:
Twitter sostiene di rimuovere i contenuti in risposta a reclami validi, quasi sempre entro ore dalle segnalazioni iniziali, se non in pochi minuti in realtà ignora abitualmente i trasgressori recidivi e le violazioni, rifiutandosi di adottare le misure di cui dispone per fermare questi specifici casi di cui è a conoscenza.
Chiesti 250 milioni di dollari
Sulla richiesta si legge che il risarcimento a cui si allude girerebbe intorno ai 250 milioni di dollari.
L’ennesima accusa per Twitter
La causa avvenuta negli ultimi giorni non è di certo la prima per il colosso Twitter. Ad aprile, infatti, gli ex ‘big three’ di Twitter dopo il licenziamento voluto dal Elon Musk hanno deciso di intraprendere una causa collettiva contro la società ed hanno chiesto un risarcimento da 1 milione di dollari.
Parag Agrawal, l’ex capo del social network, Vijaya Gadde, l’ex direttore legale e Ned Segal, l’ex chief financial officer, in questo modo hanno rivendicato più di 1 milione di dollari da Twitter, presentando la denuncia a un tribunale specializzato del Delaware e pubblicandola sul New York Times.
I diretti interessati hanno riferito di aver fatto una richiesta di rimborso delle loro spese a Twitter due mesi prima dell’accusa ma non hanno ricevuto alcun riscontro e per tale motivo sono giunti a prendere la decisione di fare causa al colosso. Nel dettaglio hanno citato le centinaia di migliaia di dollari spesi da Vijaya Gadde per organizzare un’udienza davanti a una commissione parlamentare a fine gennaio.
Twitter nelle mani dell’imprenditore Musk
Ad aprile 2022, il miliardario e proprietario di Tesla e Space X, ha lanciato la proposta di comprare Twitter per 44 miliardi di dollari. Dopo un lungo periodo di tensioni, con l’avvicinarsi delle scadenze giudiziarie, Musk è giunto all’acquisto.
Una volta conquistato il comando di Twitter, l’imprenditore preso provvedimenti. Ha subito licenziato 4 manager. Tra le sue dichiarazioni si legge:
Acquisto Twitter perché è importante per il futuro della civilizzazione avere una piazza comune digitale dove un’ampia gamma di idee può essere discussa in modo salutare e senza ricorrere alla violenza.
Ha poi aggiunto:
Nel cercare senza sosta click, i media tradizionali hanno alimentato gli estremi. È per questo che compro Twitter. Non perché è facile, non perché fa soldi. Lo faccio per cercare di aiutare l’umanità che amo. E lo faccio con umiltà, riconoscendo che, nonostante i migliori sforzi, c’è una reale possibilità di fallire nel cercare di centrare gli obiettivi.
Insomma Musk fin dal principio ha avuto le idee chiare che, però, devono fare i conti con le problematiche e questioni che possono uscire allo scoperto e che è necessario contrastare. Per l’imprenditore, questo è solo l’inizio.