Stesso avversario, stesso turno ma competizione diversa. Italia e Spagna si ritrovano nuovamente contro in una semifinale ma stavolta è di Nations League. A poche ore dal fischio di inizio allo stadioDe Grolsch Veste di Enschede, Roberto Mancini presenta la gara ma senza mai sbilanciarsi sulla formazione che manderà in campo. I dubbi riguardano la difesa e l’attacco con i ballottaggi Toloi-Bonucci al centro della retroguardia e Immobile-Retegui a guidare il reparto offensivo. Spettatrice interessata la Croazia che ieri sera ha eliminato l’Olanda padrone di casa ai tempi supplementari per 4-2 e attende la vincente in finale.

Cinque anni in azzurro

Grande giocatore di club ma poco preso in considerazione dalla Nazionale, ha dovuto aspettare la carriera da allenatore per riprendersi quanto tolto da calciatore. Roberto Mancini festeggia i cinque anni in azzurro fra la gioia della vittoria dell’Europeo 2021 e l’amarezza di una qualificazione mondiale sfumata ai play off contro la Macedonia. Ora l’appuntamento con la Nations League, una competizione ancora con poco appeal ma che può diventare un appuntamento importante per testare alcuni calciatori dato che in palio ci sta comunque un trofeo.

Sono tanti, è difficile fare questo mestiere per così tanto tempo, è un po’ come il presidente del Consiglio. Speravo a questo punto di aver già vinto un Mondiale, quello era l’obiettivo. Purtroppo, non ci siamo qualificati. Ora dovremo aspettare altri due anni per provare ad arrivare anche a questo. Ogni tanto ci si guarda indietro, ci sono stati dei momenti bellissimi e momenti molto duri, ma questo fa parte dello sport e della vita. Bisogna accettare tutto e guardare avanti, perché abbiamo degli obiettivi importanti. Stare insieme aiuta a migliorare, siamo riusciti a farlo per 7-8 giorni e non è facile per una Nazionale.

A questa manifestazione non gli si dà importanza quando si perde, è una competizione nata da pochi anni e vincere sarebbe importante, è un trofeo che diventerà sempre più bello nei prossimi anni. Adesso pensiamo ad andare in finale. Di fronte abbiamo la Spagna con cui abbiamo in comune che stiamo cambiando qualche calciatore per limiti d’età. Sappiamo che contro di loro è molto difficile e giocano un tipo di calcio molto tecnico e offensivo, dovremo avere un buon bilanciamento e una fase offensiva in cui dovremo tenere un buon equilibrio.

Pensiamo alla gara di questa sera senza farci distrarre dalla possibile finale, ho guardato la partita di ieri e non sono stupito che possa aver vinto la Croazia. Sono una nazionale molto forte come testimonia l’ultimo Mondiale in Qatar, quattro anni prima avevano perso la finale quindi sono una squadra difficile ma ci penseremo a tempo debito

Non si sbottona sulla formazione che rimane top secret anche se alcuni ruoli sono già stabiliti. In porta ci sarà Gigi Donnarumma come sui terzini si muoveranno Di Lorenzo a destra e Spinazzola a sinistra. Dubbi al centro con Acerbi che deve scoprire chi lo affiancherà fra capitan Bonucci o Rafa Toloi. Il centrocampo è l’unico reparto che non è destinato a riservare sorprese. Il CT insiste con il solito trio che conferma fin dall’Europeo vinto con Barella e Verratti ai lati di Jorginho, davanti Zaniolo e Raspadori ai lati di Immobile favorito su Retegui.

L’alternativa è la conferma del 3-5-2 con l’esclusione di un elemento avanzato, il maggiore indiziato è Giacomo Raspadori con Zaniolo che si muoverebbe come spalla di Ciro Immobile. Stessa identica mediana che si vedrebbe affiancata sugli esterni da Di Lorenzo e Spinazzola, a quel punto nessun ballottaggio in difesa visto che Bonucci sarebbe al centro del trio completato da Toloi e Acerbi davanti Donnarumma.

Immobile e Retegui per la prima volta convocati insieme, si assomigliano molto, sono due bomber. Ciro è più esperto, Retegui è più giovane, non è detto che non possano giocare insieme. I giocatori dell’Inter sono arrivati dispiaciuti in ritiro, perdere la finale immeritatamente, come è accaduto per le altre italiane, non è semplice. Però mi sembra che stiano abbastanza bene