Bonus utilizzabili per interventi in edilizia libera come cambio dei pavimenti, ringhiere e impermeabilizzazioni, si può ancora e come cedere il credito d’imposta? Il caso è quello di piccoli interventi di manutenzione straordinaria da eseguire in edilizia libera. Anche su questi interventi è intervenuto il decreto legge 11 del 2023 che ha bloccato le operazioni di sconto in fattura e di cessione dei crediti d’imposta. Tuttavia, caso per caro, è possibile continuare a utilizzare una delle due opzioni in presenza di un accordo tra le parti o di un acconto sulle forniture e sui lavori.

È da considerarsi che, essendo lavori in edilizia libera, non c’è bisogno di titoli abitativi per l’avvio degli interventi. Tra gli altri adempimenti non richiesti vi è anche l’asseverazione del tecnico e il visto di conformità.

Bonus, quando cedere credito nel caso di lavori in edilizia libera come pavimenti, impermeabilizzazioni e ringhiere?

Come eseguire degli interventi in edilizia libera agevolando la spesa da sostenere con i relativi bonus ed eventualmente ottenere lo sconto in fattura o la cessione del credito d’imposta? Anche i lavori di manutenzione straordinaria che possano comprendere, ad esempio, la sostituzione dei pavimenti del terrazzo, oppure l’impermeabilizzazione, o ancora il cambio della ringhiera rientrano nello stop del decreto 11 del 2023 che, di fatto, ha bloccato le due opzioni di cessione crediti e di applicazione dello sconto in fattura. Tuttavia, c’è da verificare caso per caso perché se i lavori sono stati “prenotati” prima dello scorso 17 febbraio, è possibile avvalersi delle due opzioni.

Bonus, come cedere il credito o applicare lo sconto in fattura se c’è un acconto o accordo

I casi da distinguere sono fondamentalmente due: il primo è una data certa di “prenotazione” degli interventi (prima del 17 febbraio 2023), attestata eventualmente dal versamento di un acconto con il quale il committente dei lavori ha acquistato materiali o sistemi o ha dato un anticipo sui lavori di manutenzione straordinaria. In questa condizione, le due parti sono arrivate già a un accordo vincolante, anche se i lavori non sono ancora iniziati o non erano iniziati alla data del 17 febbraio 2023. Non è necessario presentare alcun titolo abitativo, ma solo far seguito all’accordo stesso con gli interventi di manutenzione e di installazione. L’accordo può risultare anche da un contratto firmato dal venditore e dal committente dei lavori, al quale sia seguito anche l’eventuale versamento di un acconto.

Sconto in fattura senza acconto

Può capitare che l’accordo sui lavori in edilizia libera di manutenzione straordinaria sia stato raggiunto dalle due parti, con agevolazione dei bonus edilizi, ma che non vi sia un contratto o un acconto versato entro la data del 17 febbraio 2023. In questa situazione è necessario che il venditore e il cliente arrivino a predisporre una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà secondo quanto prevede il decreto 445 del 2000. Nel documento si dovrà far riferimento all’accordo raggiunto tra le due parti, anche se ad esso non sia seguito il versamento di un acconto. La dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio è indicata per poter fruire delle due opzioni di sconto in fattura o di cessione del credito d’imposta, bypassando quindi il blocco del decreto legge 11 del 2023.

Lavori in edilizia libera, quali sono?

Peraltro, non sono necessari nemmeno ulteriori adempimenti per la cessione dei crediti d’imposta: quindi, non essendo prevista la presentazione di un titolo abitativo, non è necessaria nemmeno l’asseverazione di congruità tecnica secondo quanto prevede il decreto legge 34 del 2020 all’articolo 121, comma 1 ter, e il visto di conformità. Gli interventi in edilizia libera hanno un importo complessivo non superiore a 10mila euro e sono eseguiti sulle singole unità abitative oppure sulle parti comuni di un condominio.