Al momento si contano un’ottantina di migranti tra le vittime del tragico naufragio avvenuto al largo delle coste della Grecia. Lo riporta la guardia costiera ellenica che si sta occupando delle operazioni di salvataggio.

Tutto è cominciato nella mattinata di oggi, giovedì 15 giugno, quando un peschereccio partito dalla Libia si è ribaltato nelle acque di Pylos, nel Peloponneso. Secondo il corpo che si occupa della sicurezza in mare, le probabilità di trovare dei sopravvissuti al disastro sarebbero “scarse”.

Nikos Alexiou, portavoce della guardia costiera di Atene, sottolinea come quella odierna sia “una delle più grandi operazioni intorno a un naufragio mai fatte nel Mediterraneo”. Ne ha parlato ai microfoni del quotidiano greco Kathimerini.

Le operazioni di soccorso continuano, abbiamo l’assistenza dei mezzi aerei di Frontex. La verità è che le speranze sono ormai scarse, ma poiché il tempo è molto buono, le ricerche continueranno ed estenderemo il raggio di ricerca.

Peschereccio con a bordo i migranti si ribalta in Grecia, le dinamiche del naufragio

Nel bilancio delle autorità greche si parla di un centinaio di persone già tratte in salvo. Quattordici di loro sono state trasferite all’ospedale di Kalamata in “condizioni stabili”. I dispersi, tuttavia, restano centinaia: molti parlano di “750 persone a bordo”, dice il presidente dell’Unione dei medici ospedalieri pubblici greci Michalis Giannakos.

I superstiti riferiscono anche di “un gran numero di bambini, circa 100, nella stiva” dell’imbarcazione poi affondata. In mancanza di dati ufficiali, dunque, la paura è che dietro al naufragio possano esserci centinaia di morti.

Secondo l’agenzia di stampa Ana-mpa, il peschereccio era salpato da Tobruch, in Libia. A segnalare la questione alle autorità greche e a Frontex, agenzia Ue per la protezione delle frontiere, era stata la Guardia costiera italiana lo scorso martedì. Gli inquirenti sono intanto al lavoro per chiarire la posizione di 6-7 persone che erano a bordo del mezzo. L’ipotesi è che si trattasse dei possibili scafisti del peschereccio naufragato.

Sulla vicenda è intervenuta la commissaria europea per la Salute Stella Kyriakides, in un messaggio di cordoglio verso “la significativa perdita di vite umane e per le persone disperse al largo della costa greca”.

Con gli Stati membri e i Paesi terzi, dobbiamo fare di più per fermare le reti criminali che ogni giorno mettono a rischio vite. Ognuna di loro è una storia umana che parla di una fuga alla ricerca di una vita migliore.