Si fa sempre più papabile, nel caso della bambina scomparsa a Firenze, la pista del rapimento: il padre, scarcerato nelle scorse ore, ha lanciato un appello in tv chiedendo ai presunti sequestratori di ridargli indietro sua figlia. Ma avrebbe anche indicato un possibile sospetto: un uomo con un giubbotto a mezze maniche comparso in un video catturato dalle telecamere di sorveglianza installate nei pressi dell’ex hotel Astor, dove, insieme alla sua famiglia, vive, come centinaia di altre persone. Le ricerche, finora, non hanno portato da nessuna parte.
Bambina scomparsa a Firenze, la testimonianza del padre scarcerato in tv
Della piccola Kataleya, la bimba di 5 anni che tutti chiamano Kata, si sono perse le tracce nel pomeriggio del 10 giugno scorso. In quella data, attorno alle 15, la bimba sarebbe stata vista giocare per l’ultima volta all’interno del cortile dell’hotel occupato in cui vive insieme alla sua famiglia, prima che la mamma rientrasse dal lavoro. Era stata la donna, infatti, una volta rincasata, a dare l’allarme, ipotizzando anche, per la prima volta, che potesse essere stata rapita.
Diceva di esserci arrivata per esclusione. E, parlando con gli inquirenti, aveva raccontato degli screzi intercorsi con alcune persone che avrebbero voluto occupare il loro appartamento all’interno dello stabile, sostenendo che avrebbero potuto prendere sua figlia a mo’ di ritorsione. Con il passare dei giorni, dopo numerose perlustrazioni che hanno investito il quartiere, Novoli, la pista del sequestro si fa sempre più convincente.
Nelle ultime ore, lanciando un appello a “Chi l’ha visto?”, anche il padre della bimba – scarcerato dopo aver provato a togliersi la vita – lo ha messo in evidenza. E ha detto di avere dei sospetti su uomo “col giubbotto senza maniche” comparso in uno dei video catturati dalle telecamere di sorveglianza installate nei pressi dell’edificio.
L’hanno rapita, è stato pianificato tutto. Sanno cosa hanno fatto, loro,
ha dichiarato. Come lui, anche alcuni testimoni si sono detti convinti di aver visto un uomo “trascinare via con la forza” Kata. Una donna ha addirittura raccontato che, il giorno della scomparsa della piccola, alcuni uomini si sarebbero presentati nello stabile cercando un ragazzo e, non avendolo trovato, si sarebbero portati via la bambina.
La pista del racket degli affitti
L’ipotesi è che la bimba sia stata rapita a scopo di estorsione, per costringere la sua famiglia a pagare il fitto della stanza oppure ad abbandonarla, avvantaggiando altre persone.
Se qualcuno ha preso la mia bambina, lasciatela andare. Ha solo 5 anni, non c’entra niente. Lasciatela qui in cortile o sui gradini della chiesa. Se lascerete andare mia figlia, non denunceremo,
è l’appello rivolto ai presunti sequestratori dal padre, che, nel corso della puntata della trasmissione a cui ha partecipato, ha raccontato di essere finito nell’ex hotel “per disperazione”, non potendosi permettere stanze altrove. Nello stabile, perlustrato già diverse volte dagli inquirenti, ci sarebbe una zona “cieca”, senza telecamere, collegata con l’esterno. Quando i carabinieri l’hanno controllata risultava chiusa, ma è possibile che sia stata usata per portare via la bambina, visto che, dalle altre telecamere, non sarebbe stato catturato il momento della sua uscita dal cortile.
C’è solo un piccolo frame, che la riprende mentre si allontana in compagnia del fratellino di 7 anni, di altri bambini e dello zio, per poi rientrare. Ma tante cose, sulla vicenda, non tornano. C’è chi pensa che il rapimento sia un’azione vendicativa per lo stupro subìto da una ragazza peruviana di 15 anni. C’è chi pensa che tutto rientri, invece, nell’ambito di una guerra tra clan rivali che operano attorno e dentro allo stabile. La speranza, in ogni caso, è che la bambina sia ancora viva e che presto, se è stata rapita, venga rilasciata.