Sono tante, tantissime le cose che si potrebbero dire su Silvio Berlusconi. Tante le sfumature di un uomo dalle grandi luci e dalle profonde ombre, nato per stare sotto i riflettori del mondo imprenditoriale prima e della politica poi. E sono tante le angolazioni da cui la sua figura, che nel bene o nel male ha fatto la storia dell’Italia, può essere considerata e descritta.
Una di queste prospettive è quella proposta da uno dei suoi storici avversari politici, Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma e pilastro della sinistra fino al 2013. Nel 2001 Rutelli si candidò come Presidente fronteggiando propio il Cavaliere: il ricordo di quel confronto politico anima oggi l’intervista che il fondatore di Verdi Arcobaleno concede al Corriere della Sera.
Rutelli: “Con Berlusconi ci fu sempre un confronto aspro, ma corretto”
Francesco Rutelli ricorda Berlusconi innanzi tutto come nemico politico da battere, ma si sofferma anche sull’influenza culturale e umana che il leader di Forza Italia ebbe in quanto imprenditore.
Per quanto riguarda il confronto politico, Rutelli non ha alcuna difficoltà a concedere che «la competizione fu aspra e a 360 gradi, ma non ci fu mai denigrazione, o dossieraggio». Una lotta dunque, ma una lotta corretta e decorosa, che si è protratta per lunghi anni e che, probabilmente, ha restituito come vincitore proprio Silvio Berlusconi.
Ma i meriti politici del Cavaliere, oltre che nell’instaurare un dialogo agguerrito sì, ma non veemente, risiedono per Rutelli anche nell’operazione di unificazione del centrodestra che perdura ancora ora.
Per Rutelli, Berlusconi
ha fatto una grande operazione: dopo la caduta del suo primo governo, provocata da Bossi, è riuscito a imporre al centrodestra italiano il codice dell’unità. Così sono rimasti insieme anche quando si combattevano e, addirittura, si odiavano. Ed è stata importante anche la legittimazione della destra post missina, che ha dato un contributo positivo all’evoluzione del nostro sistema politico.
Il Berlusconi acclamato dal mondo del Cinema: “Lui era anche questo”
Rutelli conclude la sua intervista ricordando un avvenimento speciale, accaduto quando lui era sindaco di Roma. Si celebravano nella Capitale gli 80 anni del mitico Alberto Sordi che, significativamente, Rutelli aveva nominato “sindaco per un giorno”. Alla cerimonia partecipò anche Silvio Berlusconi: «ricordo che fu gentile e affabile», ricostruisce l’ex Ministro.
Poi aggiunge:
Notai che Berlusconi fu molto festeggiato dal mondo del cinema, anche dai suoi esponenti di sinistra. Per un motivo che si tende a dimenticare. Nessuno ricorda che la casa di produzione di Berlusconi ha prodotto Bertolucci, Scola, Salvatores, che vinse l’Oscar con Mediterraneo, Bianca di Nanni Moretti, e persino un film di una delle animatrici dell’antiberlusconismo, Sabina Guzzanti. Del resto, Berlusconi, come editore, con Mondadori, ha stampato “Gomorra” di Saviano.
Questa dunque la prospettiva da cui Rutelli sceglie di ricordare Silvio Berlusconi: uomo controverso, avversario temerario, gran scocciatura alle elezioni – sicuramente -, ma anche grande professionista della politica e della vita, che seppe dare un impulso prezioso alla qualità italiana, anche nei casi in cui quella qualità arrivava da sinistra.
«Insomma la storia va letta per intero», conclude Rutelli, riconoscendo al defunto avversario tutta la sua importanza e peso nella storia d’Italia.