Scuola, l’abilitazione all’insegnamento si baserà sull’ottenimento dei 60 crediti formativi universitari, la metà dei quali (30 Cfu) si potrà prendere online. È questa una delle novità principali nell’organizzazione dei corsi di formazione degli aspiranti insegnanti che delinea il nuovo sistema di abilitazione dettato dalla riforma del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Si sbloccano intanto i concorsi pubblici nella scuola: quello dei 60 crediti formativi universitari dovrebbe vedere l’uscita del bando nel 2024 e il debutto con il nuovo sistema di abilitazione. Tra le prove, si ripristinano i quesiti con le crocette.
Scuola abilitazione insegnamento, come si svolgeranno corsi cfu
Arriva la nuova abilitazione all’insegnamento degli aspiranti docenti che prevede il conseguimento di 60 crediti formativi universitari (Cfu) per la partecipazione ai concorsi nella scuola, oltre alla laurea magistrale. Proprio nei giorni scorsi è stato illustrato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) attuativo, che arriverà a breve e che prevederà il 50% delle lezioni per i Cfu da seguire online. Tale correttivo tiene fuori dalla frequenza a distanza i tirocini e i laboratori. Il 50 per cento delle lezioni online andrà a regime per soli due anni accademici, il 2023-2024 e il 2024-2025.
Docenti ingabbiati classe di concorso, come prendere la seconda abilitazione
Ci saranno delle eccezioni, a partire dagli insegnanti cosiddetti “ingabbiati”. Si tratta dei docenti che sono già abilitati in una classe di concorso oppure sul sostegno ma desiderano ottenere una seconda abilitazione per la quale sono necessari 30 crediti formativi universitari. Questi cfu potranno essere conseguiti sempre a distanza e senza il tirocinio. L’attesa di questi docenti dura da circa 10 anni: è questo il tempo dall’ultima possibilità di ulteriore abilitazione.
Un’ulteriore novità prevede che chi dovesse superare un concorso nella scuola e poi ottenere l’abilitazione, potrà svolgere la prova finale del percorso di studi universitario con due tentativi. Già dal secondo tentativo non superato, il candidato verrebbe estromesso dalla graduatoria.
Scuola abilitazione insegnamento e crediti formativi per i nuovi concorsi
Fin qui l’abilitazione. Per quanto riguarda le assunzioni nella scuola, e in attesa dell’uscita del concorso straordinario numero tre, riservato ai docenti precari e a chi abbia già conseguito 24 crediti formativi, il Pnrr richiede immissioni per 70mila cattedre entro il 2024. A tal proposito, l’ultima bozza circolata sui concorsi nella scuola prevedeva il ritorno dei quesiti “a crocette”, da svolgere al personal computer. La prova conterrà contenuti pedagogici, mentre le commissioni accerteranno le conoscenze e competenze sulla materia per la quale l’aspirante docente si sia candidato, nell’esame orale.
Il sistema delle crocette varrà solo per i concorsi rientranti nei target del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Al di fuori dei queste assegnazioni, infatti, sarà il Mim a optare tra quesiti a risposta chiusa o aperta (in quest’ultima ipotesi, potrà essere prevista una prova pre-selettiva).