Quando andrò in pensione con Opzione donna? Chi può andare in pensione nel 2024 con Opzione donna? Quali sono i requisiti per la pensione Opzione donna? Considerata la proroga della pensione anticipata Opzione donna nel 2023 e le importanti novità correlate, si tratta di un pensionamento anticipato esclusivamente per le donne, a condizione che soddisfino i requisiti introdotti con la legge di Bilancio 2023.

Molte donne hanno già utilizzato questa formula previdenziale per ritirarsi dal lavoro prima dei 67 anni, nonostante le penalizzazioni. Attualmente, per poter accedere alla misura, vengono richiesti requisiti più ferrei. Pertanto, si attendono importanti novità nella riforma pensioni. Analizziamo nel dettaglio le principali caratteristiche della pensione anticipata per le donne nel 2024.

Pensione Opzione donna: le novità 2024

Nella nuova riforma previdenziale, il governo italiano dovrà decidere se prorogare la misura Opzione donna per il 2024, introducendo delle novità. Ciò è necessario poiché la misura attuale non è strutturata per tutte le donne lavoratrici, e i repentini cambiamenti avvenuti dal 2022 al 2023 hanno tagliato fuori una bella fetta di beneficiarie.

È probabile che nella Manovra 2024 venga differita la pensione donna, ma la vera questione ruota sui requisiti.

Nelle ultime settimane, molte lavoratrici hanno richiesto maggiori dettagli sui requisiti precedenti della misura Opzione donna.

È importante ricordare che le lavoratrici dipendenti e autonome che hanno perfezionato i requisiti entro il 31 dicembre 2021 possono richiedere l’accesso alla pensione anticipata a 58 e 59 anni di età e con almeno 35 anni di contributi, senza ulteriori vincoli.

Il trattamento pensionistico viene erogato a domanda e prevede esclusivamente l’applicazione del sistema contributivo.

Chi può andare in pensione nel 2024 con Opzione donna?  

La pensione anticipata Opzione donna, prevista dalla legge di Bilancio 2023, è un trattamento economico previdenziale rilasciato a domanda su richiesta alle lavoratrici dipendenti e autonome che abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e che abbiano raggiunto un’età di almeno 60 anni, entro il 31 dicembre 2022.

Possono richiedere l’accesso a questo trattamento economico previdenziale coloro che hanno perfezionato i requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla vigente normativa.

In particolare, possono presentare la richiesta di ammissione al trattamento pensionistico le lavoratrici che rispettino tali requisiti, a condizione che rientrino in una delle categorie di lavoro ritenute meritevoli di maggior tutela, come caregivers, invalidi 74%, dipendenti o licenziate da aziende con tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.

Quali sono i requisiti per la pensione Opzione donna?

Le lavoratrici che rientrano nei requisiti sopra indicati possono presentare la richiesta di accesso alla pensione anticipata Opzione donna, a condizione di aver soddisfatto tali criteri entro il 31 dicembre 2022.

Pertanto, è necessario soddisfare un requisito anagrafico di almeno 60 anni di età e un’anzianità contributiva pari ad almeno 35 anni.

È possibile ottenere la riduzione del requisito anagrafico di un anno per figlio, fino a un massimo di due anni.

Tuttavia, tale agevolazione sul requisito anagrafico è riservata alle categorie di lavoratrici dipendenti. E, ancora, licenziate da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale, anche in assenza di figli.

Di conseguenza, le lavoratrici che si trovano in queste situazioni possono andare in pensione a 58 anni di età e 35 anni di contribuzione, a condizione che tali requisiti siano stati perfezionati entro il 31 dicembre 2022.

Quando andrò in pensione con Opzione donna nel 2024?

Secondo numerosi esperti, per quanto riguarda la pensione Opzione donna, non ci sarebbero ostacoli per il differimento della misura nel 2024. Soprattutto considerando che per la pensione anticipata donna viene applicato integralmente il sistema contributivo.

Questa sembra essere la forte inclinazione della riforma pensioni, ovvero orientare i trattamenti previdenziali esclusivamente verso l’applicazione del calcolo contributivo per la liquidazione della pensione. Non a caso, le previsioni future più realistiche portano a un’uscita a 62 o 63 con una doppia quota.

La prima quota verrebbe erogata con l’applicazione del solo sistema contributivo, mentre la quota retributiva verrebbe pagata in un momento successivo.

Ed è proprio per questo motivo che si auspica la proroga di Opzione donna per il 2024, distaccandola dai requisiti previsti dalla legge di Bilancio 2023. L’obiettivo resta quello di mantenere i requisiti precedenti.

In questo modo, le lavoratrici dipendenti e autonome potrebbero andare in pensione a 58 e 59 anni con 35 anni di contributi, senza ulteriori condizioni come attualmente avviene.