La guerra in Sudan sta cambiando teatro. Da Khartoum gli scontri si sono spostati a El-Obeid. La città è stata per la prima volta, dall’inizio del conflitto, bombardata dall’aviazione. El-Obeid si trova a 350 chilometri a sud della Capitale

Alcuni testimoni hanno detto all’AFP che l’aviazione ha effettuato “attacchi aerei per la prima volta su El-Obeid, che è stata circondata da forze paramilitari fin dall’inizio dei combattimenti”. La situazione diventa sempre più critica per i civili che ormai sono allo stremo delle forze. Chi non è riuscito a scappare non ha “né cibo, acqua né medicine”, ha detto ad AFP Ahmed Taha, un residente di Khartum.

“Non abbiamo più niente. Il Paese è devastato. Ovunque guardi, vedi gli impatti di bombe e proiettili”,

ha spiegato il testimone. Le diplomazie straniere, Arabia Saudita e Stati Uniti in testa, sono intervenute per un cessate il fuoco tra i due eserciti in guerra nel Sudan. La tregua però non è stata mai rispettata del tutto e l’esercito comandato dal generale Abdel Fattah al-Burhane, leader de facto del Sudan, e le Forze di supporto rapido (FSR) del generale Mohamed Hamdane Daglo, sono sempre tornate ad attaccarsi. Nel Sudan difficoltà per gli aiuti umanitari che difficilmente arrivano.

Venerdì 9 giugno, Alfonso Verdu Perez, capo della delegazione del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) in Sudan, ha sottolineato come “solo il 20% delle strutture sanitarie funzioni ancora a Khartoum“. Intere zone della Capitale sono privi di acqua corrente e l’elettricità funziona solo poche ore alla settimana.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha “condannato fermamente i crescenti attacchi alle strutture sanitarie“.