Una storia iniziata lo scorso 16 aprile 2023 ma che ancora ha molti dubbi da chiarire. Le indagini dell’incidente che hanno visto coinvolto Ciro Immobile sono state chiuse un mese fa dal momento che nessun video era disponibile e nessuna perizia è stata disposta. La parola è passata dunque alle compagnie assicuratrici per il risarcimento dei danni ma la punta della Lazio accompagnata dall’avvocato Erdis Doraci, ha inviato una richiesta di risarcimento danni all’Atac (l’azienda che si occupa della mobilità di Roma Capitale).
Incidente Ciro Immobile: l’avvocato inoltra la richiesta di risarcimento danni all’Atac
Un semaforo mal funzionante. Questo il motivo dell’incidente secondo la versione di Ciro Immobile. In base alle dichiarazioni rilasciate dall’attaccante biancoceleste la responsabilità del sinistro potrebbe ricadere sul Comune di Roma data l’avaria del dispositivo luminoso segnalante l’obbligo di arresto di uno dei due mezzi. Non ha mai cambiato versione Ciro Immobile, che, al contrario ha ribadito fin dall’inizio di essere passato con il verde e di essere quindi vittima dell’incidente nel quale sono rimaste ferite 12 persone (compresi il macchinista e la famiglia dell’attaccante con le sue due figlie).
Assente anche ogni tipo di discussione con il tecnico del mezzo dove subito è emerso grande spirito di solidarietà ed empatia: entrambi si sono preoccupati delle rispettive condizioni di salute.
Nonostante non siano ancora state ricostruite le dinamiche dell’incidente, l’avvocato del 17 biancoceleste E. Doraci ha rilasciato alcune dichiarazioni che non lasciano spazio a dubbi. Aldilà della formalità di avvisare le compagnie coinvolte, la richiesta di risarcimento danni è stata inoltrata per le due bambine presenti nel veicolo.
“La lettera per conoscenza alle Assicurazioni di Roma, compagnia della Atac, è stata inviata. Questa fungerà da garanzia nel caso i danni delle bambine superassero i 9 punti di invalidità. Per quanto riguarda Ciro e la macchina stiamo ancora valutando i profili esatti di responsabilità per poi muoverci di conseguenza” dal momento che erano spente le telecamere nei paraggi ed è ad oggi molto difficile stabilire di chi sia effettivamente la responsabilità dell’accaduto.