Non si placano, oltre ai soccorsi, le polemiche sul naufragio avvenuto questa mattina davanti all’isola greca di Pylos, nel Peloponneso che è costata -ad ora- la vita a 79 persone.
Migranti, disastro nell’Egeo
A bordo della nave si stima ci fossero fino a 600 persone. 400 i migranti stimati a bordo della nave nel Mar Egeo dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Secondo quanto confermato dalla Guardia costiera ellenica, il primo allarme sarebbe stato dato addirittura dal nostro Paese, dal Centro di coordinamento del soccorso marittimo, a Roma. Secondo quanto riportato da fonti di agenzia, il motopeschereccio sarebbe salpato dall’Africa: in particolare l’imbarcazione sarebbe salpata dalla città di Tobruk, in Libia. Il suo primo avvistamento sarebbe avvenuto ieri da parte di un velivolo di Frontex e poi da altre due imbarcazioni di passaggio. La stessa Guardia Costiera greca, in un comunicato, spiega come nel pomeriggio due motovedette avessero raggiunto l’imbarcazione offrendo cibo, ma senza vedere accettata la proposta di rifornimenti o assistenza, confermando infine come le persone a bordo dichiarassero “la volontà di proseguire il viaggio verso l’Italia”.
Le reazioni e i vertici di fine mese
Sul tema dei migranti le parole più forti sono quelle della commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson:
“Penso che questo naufragio sia un segnale che la nostra politica migratoria non funziona bene al momento e la cambieremo con il Patto per le migrazioni. La grande conquista della settimana scorsa è l’aver dimostrato di lavorare insieme sulla questione. La situazione di blocco che abbiamo avuto negli ultimi sette anni è passata”.
E mentre sarebbero 110 milioni le persone costrette a fuggire dal loro Paese, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel invece affida ai social la sua reazione, garantendo di affrontare la questione al vertice di fine giugno.
Sul tema migranti invece da registrare l’affondo di Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva e capogruppo dei senatori di Azione-IV, che chiede un vero e proprio cambio di passo:
“Un’altra tragedia dell’immigrazione, un altro naufragio, altre giovani vite spezzate. Le notizie che arrivano dalla Grecia ci riempiono di dolore e ci riportano alla memoria il disastro di Cutro. Solo pochi mesi, e siamo di nuovo qui a piangere centinaia di vittime. Non c’è più tempo da perdere, l’Europa deve affrontare finalmente la questione con serietà, responsabilità e solidarietà. Gli Stati membri devono lasciare da parte egoismi e propaganda. Basta morti in mare”