Chi è Sebastiano Desplanches – Molto spesso negli ultimi anni il calciomercato ha condotto le nostre squadre all’estero per ingaggiare portieri forti e già affermati. L’Italia che è sempre stata una fucina di numero 1, annovera tra la categoria diversi ragazzi interessanti, alcuni dei quali militano in serie A, ma non tutti da titolare: nel recente passato infatti si è assistito agli esordi di bravi giovani che al primo errore o perché ritenuti incostanti sono stati accantonati e relegati in panchina.
Il solo fatto che Milan, Inter e Juventus da anni non si affidano più al made in Italy, fa un po pensare. Ciò nonostante, oggi pare che il trend sia un po cambiato, abbiamo il Vicario di turno che si sta imponendo con l’Empoli, Meret che a Napoli alla fine ha resistito inducendo la proprietà a contare su di lui, Di Gregorio del Monza, Carnesecchi fino a ieri nelle fila della Cremonese e Falcone del Lecce.
A rafforzare la tesi che l’Italia ha una scuola di portieri eccellente rispetto a tutto il resto dell’Europa, ci sono altri estremi difensori che giocano titolari, anche se più maturi dei primi citati, Terracciano della Fiorentina, Montipò del Verona, Consigli del Sassuolo non sono certamente da meno dei colleghi.
Chi invece potrebbe addirittura piazzarsi non solo tra i pali come numero uno dei numeri uno è il giovane Sebastiano Desplanches, ma chi è? Conosciuto e apprezzato in questi ultime settimane al Mondiale Under 20 in Argentina alla fine della competizione è stato insignito del premio individuale come miglior giocatore dal Guanto d’oro, il corrispettivo del pallone d’oro di calciatori.
Chi è Sebastiano Desplanches?
Chi è Sebastiano Desplanches? Un portiere giovanissimo che si è fatto notare nell’edizione del Mondiale Under 20 conclusosi qualche giorno fa. Nato a Novara l’11 Marzo 2003, possiede una struttura fisica impressionante, a testimoniarlo i suoi 188 cm di altezza. Dotato di grande tecnica, utilizza le sue mani da vero fuoriclasse, come se avesse l’esperienza di un vetrano. Di proprietà del Vicenza calcio che lo ha girato in prestito al Trento.
Carriera
Dopo le giovanili fatte all’Inter, passa nell’altra squadra di Milano ovvero al Milan. Con la maglia rossonera arriva a giocare fino alla categoria primavera (attuale Under 19. Ha la possibilità di confrontarsi nel lavoro quotidiano con Gigi Donnarumma e di mettersi in mostra tanto nel campionato di categoria quanto nella Yout League.
Nel frattempo veste anche la maglia della nazionale giovanile e alla fine riesce anche a togliersi nella stagione calcistica 2021/2022 la soddisfazione di essere convocato in prima squadra e in Champions League.
Un infortunio alla mano induce il Milan quest’anno a cederlo al Vicenza. Con i biancorossi non ha tanta fortuna e la società vicentina preferisce girarlo in prestito al Trento. Riuscirà ad aggiudicarsi il posto da titolare solo nelle ultime 10 giornate di campionato, nelle quali risulterà decisivo per la salvezza della sua squadra.
Il futuro?
Ad inizio preparazione rientrerà a Vicenza, e la squadra che quest’anno si è aggiudicata la Coppa Italia di serie C e ha disputato anche i play off dovrà decidere cosa fare del suo portierino. Piazzarlo tra i propri pali sin da subito per blindare la propria porta almeno per qualche anno o metterlo sul mercato a disposizione dei club di categorie superiori per monetizzare il più possibile sfruttando anche il momento di gloria che sta circondando il ragazzo di Novara?
Il guanto d’oro: miglior portiere del mondiale Under 20
Il portiere novarese, inizialmente fuori da ogni attenzione (la vita da portiere è un po così, come dire solitaria), ha lasciato prima che le luci della ribalta se le prendessero i suoi compagni di squadra, e poi ha sfoderato prestazioni tali partita dopo partita da riuscire ad entrare nelle preferenze degli addetti ai lavori e della FIFA che lo ha investito come migliore di tutti tra i pali.
Dopo, 7 partite, 5 gol subiti tra girone D e fase ad eliminazione diretta e prestazioni da vero leader nonché da grande portiere, ha ricevuto durante la cerimonia di premiazione il guanto d’oro. Riconoscimento personale che un pò ha attutito la delusione di una finale persa soltanto a 4 minuti dalla fine.