Il successo storico di Ferrari nella 24h di Le Mans ha colpito Charles Leclerc che ha confessato di voler disputare la gara parigina. Naturalmente, il pilota monegasco è andato ben oltre il presente, proiettando in uno scenario futuro quello che potrebbe essere un sogno. D’altronde, l’impresa di quest’anno della scuderia di Maranello ha riacceso l’interesse per una competizione storica e intramontabile ma che non si tingeva di rosso da ben 58 anni.
È per questo che il successo della Ferrari guidata da Giovinazzi e Pier Guidi ha assunto un sapore speciale, ed è stato lo stesso Charles a confessare tutto il suo orgoglio per questa vittoria. Ecco le sue parole:
Sono estremamente orgoglioso di quello che ha fatto la Ferrari alla 24 Ore, è stato pazzesco. Avere una Rossa che vince è incredibile, specie perché tornava a correre qui dopo tanti anni di assenza. È stata un’edizione molto speciale, peccato soltanto per la seconda Ferrari, che è stata sfortunata
Le Mans, Charles Leclerc rivela il suo sogno sulla 24 Ore
Charles Leclerc non si è fermato solamente all’orgoglio anzi, nella seconda parte della sua intervista ha anticipato quello che senza dubbio è un desiderio forte per un pilota del suo calibro. Pur senza sbilanciarsi sul momento, perché naturalmente il suo presente è saldamente in Formula 1, il pilota monegasco ha spiegato che per lui sarebbe un’esperienza indimenticabile poter gareggiare nella 24 Ore.
Ecco il suo intervento:
Mi piacerebbe correre la 24 Ore, è un evento incredibile. Di sicuro un giorno voglio spuntare questa casella, quando sarà non ne ho idea. Ma sono estremamente orgoglioso di quello che ha fatto la Ferrari, è stato pazzesco
Insomma, d’altronde pochi piloti sono riusciti nell’impresa della Tripla corona e certamente Charles Leclerc, da buon monegasco, potrebbe ambire a questo prestigioso riconoscimento. Intanto, il pensiero resta saldo in Formula 1 che questo weekend arriverà in Canada con una Ferrari chiamata a dare risposte concrete anche nella regina delle competizioni sulle quattro ruote.
