La Legge di Bilancio 2023 ha annunciato un’interessante innovazione nel campo fiscale: l’affrancamento fiscale 2023, che offre opportunità di risparmio fiscale per gli investitori. Questa disposizione riguarda coloro che hanno realizzato un profitto su investimenti come fondi, ETF e polizze vita. Ma cosa significa esattamente e come funziona?

Affrancamento fiscale 2023: cos’è

Cominciamo col definire alcuni termini. Nell’ambito finanziario, le plusvalenze o i proventi rappresentano il guadagno ottenuto dall’investimento del capitale in uno strumento finanziario. Si tratta della differenza tra il costo d’acquisto e il valore attuale dell’asset. Ad esempio, se investiamo 15.000 € e il suo valore sale a 17.000 €, abbiamo un profitto di 2.000 €. Se il valore scende a €13.000, abbiamo una perdita di 2.000 €.

Generalmente, i profitti ottenuti dagli investimenti in strumenti finanziari sono tassati al 26%, con l’eccezione dei titoli di Stato, tassati al 12,5%. Quindi, se guadagniamo 2.000 € vendendo un asset finanziario, dovremo pagare 520 €di tasse (26% di 2.000).

Ora, che cos’è l’affrancamento fiscale? È un’opzione introdotta con la Legge di Bilancio 2023 che permette agli investitori di versare un’imposta sostitutiva inferiore sulle plusvalenze derivanti da Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) e polizze vita Ramo I e Ramo V. Le quote di OICR e le polizze vita Ramo I e Ramo V possono beneficiare di un’aliquota agevolata del 14%, permettendo un risparmio del 12%.

OICR e polizze vita Ramo I e Ramo V: di cosa stiamo parlando?

Gli OICR sono strumenti finanziari comuni tra gli investitori, inclusi Fondi comuni, SICaV ed ETF. Essi raccolgono il capitale di numerosi investitori per investirlo in un portfolio di strumenti selezionati. I proventi da OICR rientrano tra i redditi di capitale e sono solitamente tassati al 26%.

Le polizze vita Ramo I e Ramo V sono polizze assicurative sulla vita che offrono copertura in caso di decesso dell’assicurato. Mentre le polizze Ramo I forniscono un rendimento minimo garantito, le polizze Ramo V sono polizze di capitalizzazione che non offrono un rendimento minimo garantito. Entrambe le tipologie sono generalmente a basso rischio e sono esenti da imposta di bollo e, nel caso delle polizze di Ramo I, anche da imposta di successione alla liquidazione.

Affrancamento fiscale 2023: come funziona

Ma come funziona l’affrancamento fiscale? Per sfruttare questa opportunità, gli investitori devono fare richiesta di affrancamento fiscale al loro intermediario entro il 30 giugno 2023.

Se l’investimento è in OICR in regime di risparmio amministrato, l’intermediario calcolerà il valore delle plusvalenze maturate fino al 31 dicembre 2022, tassandole al 14% invece del 26%. L’importo dell’imposta sarà prelevato dallo stesso investimento. Ricorda che una volta affrancate, le plusvalenze non saranno più tassabili in futuro, nemmeno in caso di disinvestimento.

Nel caso delle polizze vita Ramo I e Ramo V, l’investitore dovrà fare la richiesta di affrancamento all’assicuratore. Quest’ultimo calcolerà l’importo delle plusvalenze maturate fino al 31 dicembre 2022 e le tasserà al 14%. La tassa sarà detratta dal valore della polizza. Come per gli OICR, una volta affrancate, le plusvalenze non saranno più soggette a tassazione in futuro.

È importante notare che l’affrancamento fiscale non è obbligatorio, ma è un’opzione che l’investitore può scegliere di esercitare se ritiene che sia vantaggioso per la sua situazione fiscale. Prima di procedere con l’affrancamento, può essere utile consultare un consulente fiscale per valutare la convenienza dell’operazione.

Tuttavia, l’affrancamento fiscale potrebbe essere particolarmente vantaggioso per coloro che prevedono di mantenere l’investimento a lungo termine. Infatti, più a lungo si detiene l’investimento, più tempo ci sarà per recuperare l’importo dell’imposta pagata attraverso l’affrancamento. Inoltre, l’affrancamento elimina l’incertezza sul futuro regime fiscale, poiché le plusvalenze affrancate non saranno più tassabili, indipendentemente da eventuali modifiche future delle aliquote fiscali.

Ricorda, però, che la richiesta di affrancamento fiscale deve essere inoltrata entro il 30 giugno 2023.

L’affrancamento fiscale conviene? Quali elementi valutare

Quando si considera l’affrancamento fiscale, ci sono diversi fattori chiave che devi prendere in considerazione per fare una scelta informata. Prima di tutto, capire l’orizzonte temporale del proprio investimento è fondamentale. Si ha intenzione di mantenere il proprio investimento a lungo termine o si sta pensando a una strategia di trading più breve? Questa sarà una parte critica della decisione finale.

Inoltre, bisogna considerare il costo opportunità associato al pagamento anticipato delle tasse sulle plusvalenze. Questa somma, se reinvestita, potrebbe generare ulteriori profitti nel tempo, quindi è necessario ponderare attentamente se l’eventuale vantaggio dell’affrancamento fiscale supera il costo opportunità.

Per coloro che possiedono azioni, un’analisi approfondita è necessaria prima di optare per l’affrancamento. Non si vorranno pagare più tasse anticipatamente di quante ne si dovrebbero pagare con la normale aliquota sul capital gain.

Infine, è importante anche identificare quali strumenti nel tuo portafoglio possono beneficiare dell’affrancamento fiscale. Non tutti gli strumenti di investimento sono idonei, quindi è fondamentale capire quali tra i propri investimenti possono effettivamente fruire di questo vantaggio fiscale.