Si continua ad indagare, nella Capitale, sul presunto caso di omicidio-suicidio verificatosi nel quartiere Roma 70, dove ieri gli inquirenti hanno trovato senza vita i coniugi Valerio Savino e Simona Lidulli, di 63 e 64 anni. L’ipotesi è che l’uomo, dopo aver pubblicato un annuncio sui social, abbia ucciso la moglie, togliendosi la vita. Ma ci sono alcuni punti che, sulla vicenda, non tornano. Per questo, almeno per il momento, non si esclude nessuna pista. Neanche quella che possa essersi trattato di una sorta di “suicidio combinato”, realizzato dai due di comune accordo.
Omicidio-suicidio Roma 70: la ricostruzione dei fatti
Sono stati gli inquirenti coinvolti nel caso, nelle scorse ore, ad ipotizzare che la morte dei due coniugi trovati senza vita a Roma possa essere classificata come “omicidio-suicidio”. Secondo loro, Savino potrebbe in effetti aver ucciso la moglie, Lidulli, ed essersi tolto la vita. Lo aveva annunciato, del resto, poco prima del ritrovamento dei loro corpi sui social, rivolgendo un ultimo saluto a conoscenti e familiari:
Addio amici tutti. La mia vita terrena e quella di Simona finiscono qui. Insieme da sempre e per sempre. Un pensiero di affetto e gratitudine a tutti voi. Per noi amanti dell’Opera e del melodramma questa rappresenta la scelta più coerente che potessimo fare. Chiedo scusa a chi ho fatto del male.
Un post che, accompagnato a quello della moglie, in cui si leggeva solo un lapidario “Addio”, aveva portato un amico dell’uomo, Agostino Presutti, ad allertare le autorità. Lo riporta oggi l’edizione romana di Repubblica, che l’ha intervistato.
Ho chiamato subito il 112 e ho messo in moto un cordone di ricerca. Non siamo riusciti a salvarli. Lo abbiamo chiamato anche al cellulare ma ormai era spento. A un nostro amico che ha trovato la linea libera ha risposto con un messaggio orribile: ‘Non chiamarmi più, sono morto’. Un incubo,
ha dichiarato l’uomo, spiegando che da qualche mese Savino aveva scoperto di avere un tumore al pancreas e di essere apparso particolarmente triste, pur non mostrando intenzioni suicidarie. Appena qualche giorno prima, gli avrebbe chiesto di prendersi cura del suo gatto. Forse sapeva già che, nel giro di poco, sarebbe morto.
L’ipotesi del doppio suicidio concordato
Presutti dice anche un’altra cosa: che i due coniugi erano talmente legati da poter addirittura pensare di voler morire insieme.
Non sapevano stare da soli. Io credo che abbiano deciso insieme di andare via,
ha dichiarato. L’ipotesi di un doppio suicidio “concordato”, un modo, forse, per ricalcare – come si legge nel post – un dramma teatrale, una passione condivisa dai due, è al vaglio degli inquirenti, che al momento non escludono nessuna pista. Anche perché, accanto ai loro corpi, sarebbero state rinvenute due pistole. Una si trovava vicino al corpo di Savino, trovato senza vita all’interno della sua Nissan Micra celeste a Roma 70; l’altra, una calibro 22 posseduta legalmente dall’uomo, era in casa della coppia, poco distante dal corpo di Lidulli, trovato nella stanza da letto.
Potrebbe trattarsi di una prova del fatto che i due si siano suicidati, di comune accordo? O è, piuttosto, una messinscena? Sarà l’autopsia a chiarirlo, stabilendo se la donna si sia uccisa da sola o sia morta dopo essere stata colpita da altri, in questo caso il marito. Ulteriori accertamenti riguarderanno, infatti, la presunta malattia dell’uomo, un possibile movente. Resta intanto il rammarico di non essere riusciti a salvarli, nonostante i preoccupanti segnali lanciati pubblicamente. Ieri, leggendo il post, qualcuno aveva taggato persino la polizia di Roma Capitale, sperando che si intervenisse in tempo..
Sto provando a chiamarli sul cellulare, ma sono spenti. Sono in ansia,
aveva scritto un utente. Poco dopo era arrivata la terribile conferma.