Harrison Ford in lacrime al Festival di Cannes dopo l’anteprima di Indiana Jones e il Quadrante del Destino, sotto gli occhi del pubblico e del cast del film. Si tratta dell’ultimo capito di una saga che ha segnato profondamente l’immaginario collettivo, rendendo il suo protagonista leggenda assoluta anche più probabilmente di quanto fatto con Blade Runner e con la prima trilogia di Star Wars. Harrison Ford e il cast hanno incontrato la stampa in una conferenza mondiale.
Indiana Jones e il quadrante del destino, le parole del cast e di Harrison Ford
Harrison Ford ha subito voluto sottolineare come davvero questa volta si tratti dell’ultimo capitolo:
“Volevo vedere Indy alla fine della sua vita. Questo è il mio dolce addio. Avevo l’ambizione di poter dire addio in questo modo, con una storia interessante che ho sperato potesse coinvolgere le persone. In questo ultimo capitolo raccontiamo la debolezza di Indy, che è visibile bei segni del tempo”.
Un racconto quello di Indiana Jones che è stato parte di Harrison Ford per tutta la vita, questo canto del cigno è un grazie ai fan, non nascondendo che forse è quello a cui si è maggiormente legato (come confermavano le lacrime dell’attore alla fine della proiezione a Cannes):
“Noi siamo narratori e negli anni ho cercato di mettere a disposizione la mia esperienza per poterli assistere, ho cercato di fare sempre meglio il mio lavoro. Un personaggio per me significa quello che significa per il pubblico. Mi sento obbligato a dare il meglio per la storia che racconto, e la generosità che la gente mi ha mostrato negli anni è qualcosa che per me significa davvero tantissimo”.
James Mangold e il testimone dal maestro Steven Spielberg
James Mangold ha raccolto in corsa il testimone da Steven Spielberg, un’eredità pesante come un macigno che ha provato a rendere in qualche modo sua:
“È stata un’esperienza entusiasmante. Una delle motivazioni che mi hanno spinto ad affrontarla è stata la compagnia. Sono cresciuto ammirando questi film e queste persone: Ford, Steven Spielberg, Kathleen Kennedy, Frank Marshall, hanno costruito il mio amore per il cinema. Sentivo di avere una grandissima opportunità, ma soprattutto ho sentito il loro calore e ho capito che sarebbe stata una delle grandi esperienze della mia vita.”
Una sfida titanica anche dal punto di vista tecnico, dalle sequenze action fino al ringiovanimento digitale di Harrison Ford:
“Abbiamo dovuto pianificare molto, ma la sfida più grande era dare un’anima agli attori portando la loro umanità. Perché un blockbuster non dovrebbe averla? Non possiamo avere le due cose insieme? Bisogna proteggere quella bolla emotiva che storyboard e effetti visivi non possono ricostruire artificialmente”.
Questo è il secondo addio cinematografico importante della carriera di James Mangold, che già era stato acclamato per Logan, ultima avventura di Wolverine interpretato da Hugh Jackman:
“Un legame tra i due personaggi c’è… ma quando lavoro su una saga penso all’integrità del film in sé e provo a chiedermi qual è la storia unica per questo specifico film. Sapevo che Logan aveva passato tutta la sua vita soffrendo, chiedendosi se nascondersi o accettare di essere usato come arma, quindi la morte per lui in fondo era una salvezza, negli ultimi secondi era finalmente libero. Questo non vale per Indiana Jones: nei suoi film ci sono humor, fascino, avventura e screwball comedy. In questo film abbiamo scelto di non negare la realtà, la sua età. Avevamo bisogno di concentrarci su come avrebbe affrontato un mondo cambiato, una nuova sfida. In linea generica, Logan e questo film hanno in comune un personaggio che esce da un periodo di inattività, il come però è differente”.
I nuovi protagonisti Phoebe Waller-Bridge e Mads Mikkelsen
La protagonista femminile, immancabile nella saga di Indiana Jones, stavolta ha il volto di Phoebe Waller-Bridge, una delle attrici più amate soprattutto dal pubblico seriale grazie alla serie Fleabag. Qui interpreta Helena, giovane avventuriera che accompagna Indy nella sua ultima corsa:
“Nonostante sia una giovane donna, con la forza dell’intelligenza, indipendente e con senso dell’umorismo, ha un coraggio che può facilmente trasformarsi in incoscienza. È una che non sa chiedere davvero aiuto, in questo film la vedremo imparare ad aprirsi. Helena è la persona giusta per Indy in questo momento della sua vita, perché il professor Jones si trova ad affrontare un presente in cui tutti guardano al futuro nel 1969, mentre lui ha dedicato la sua vita al passato. Lei lo riattiva, anche se è all’inizio è in malafede: Helena scoprirà la passione vera (per la storia) solo alla fine, capendo che essere vulnerabile è importante. Mi piace pensare che rimarranno per sempre amici, lei comunque sarà cambiata per sempre dall’incontro con lui.”
Mads Mikkelsen è il villain del film e svela un retroscena sul suo legame con questa saga e quella di Star Wars, dove ha partecipato bello spin-off Rogue One:
“Dissi di essere cresciuto con Star Wars quando entrai in quella saga, ma mentivo. Stavolta invece dico la verità, Indiana Jones è un personaggio che mi ha cresciuto cinematograficamente. Il mio Voller? Non ha debolezze, certo essere un nazista non aiuta! La sua passione è anche la sua debolezza.”
Quando esce Indiana Jones e il quadrante del destino?
Manca ormai pochissimo all’arrivo nelle sale di uno dei film più attesi di questo 2023.
Indiana Jones e il quadrante del destino arriva nei cinema italiani dal 28 giugno.