Si riaccende il delicato tema delle armi nucleari: il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko ha detto che c’è già un accordo tra lui e Putin per il quale, alla prima richiesta del presidente russo, il Paese sarà pronto a utilizzare le testate nucleari tattiche. L’operazione prenderebbe il via grazie ad una semplice telefonata:

Non sarà un problema coordinarsi: io risponderò e lui risponderà al telefono in qualsiasi momento, ovunque ci troveremo. Ci siamo già accordati.

Queste le parole con cui Lukashenko ha spiazzato l’intera Europa – e tutto il mondo – durante un’intervista al canale russo Rossiya 1. Gli armamenti nucleari bielorussi sarebbero dunque già impacchettati e pronti all’utilizzo: tutto ciò che si frappone tra l’Europa e lo scoppio di una devastazione atomica sembrerebbe essere una telefonata di Putin.

Bielorussia, Lukashenko: “Le nostre armi nucleari sono tre volte più potenti di Hiroshima e Nagasaki”

La prospettiva che ha delineato l’intervento di Lukashenko a Rossiya 1 è agghiacciante. La Bielorussia, seguendo sempre quanto detto dal suo presidente, dispone di una forza nucleare inimmaginabile, che supera di gran lunga la potenza delle bombe di Hiroshima e Nagasaki. Con una potenza distruttiva del genere, la bomba della Bielorussia potrebbe portare alla morte di un milione di persone nel momento stesso del suo scoppio.

La bomba è tre volte più potente delle bombe di Hiroshima e Nagasaki. Più di 80.000 persone morirono all’istante, oltre a 250.000 di morti successivamente. Questa bomba è tre volte più potente. Non so, un milione potrebbe morire subito.

Ricostruisce Lukashenko. Dopo tali parole, il commento finale «Dio non voglia che quest’arma venga usata» con cui il presidente bielorusso chiude il suo intervento non serve a rasserenare gli animi.

L’equipaggiamento nucleare della Bielorussia arriva direttamente da Mosca

L’equipaggiamento atomico di Minsk arriva direttamente dalla Russia di Putin, che sta gradualmente armando il suo principale alleato. La consegna delle armi non è ancora stata completata, come ammette lo stresso Lukashenko, ma prosegue interrotta già da diverso tempo.

L’organizzazione bielorussa prevede che al termine della consegna tutte le armi siano distribuite equamente in diversi luoghi di stoccaggio. Il motivo del dislocamento delle armi nucleari in più depositi trova spiegazione nel fatto che, come spiega il presidente, alcuni magazzini erano già occupati da ordigni atomici risalenti all’era sovietica.