Ci sarebbe un testimone nel caso della piccola Kata, la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze sabato 10 giugno scorso. Stando alle ultime notizie, un uomo avrebbe infatti riferito alle autorità di aver visto qualcuno trascinarla via con la forza, “oltre il cortile” dello stabile in cui lei e la sua famiglia vivono, in via Marigliano, nel quartiere Novoli. Per questo, nella giornata di ieri, i carabinieri avrebbero effettuato nuove perlustrazioni nell’edificio e in quello confinante, prima di ricevere una segnalazione che li portasse a Bologna, ancora una volta senza successo. Il padre della bimba è stato intanto scarcerato.

Bambina scomparsa a Firenze, il racconto di un testimone: “Rapita”

Della bimba si sono perse le tracce da giorni. Nonostante le ricerche serrate, i carabinieri non sono ancora arrivati ad una svolta. Sembravano esserci vicini, ieri, dopo aver ricevuto la segnalazione di un testimone – un uomo che vivrebbe nei pressi dell’ex hotel Astor, dove la piccola era stata avvistata per l’ultima volta -, che diceva di averla vista trascinare via con la forza da qualcuno “oltre il cortile” dello stabile, nell’edificio adiacente, tra le 15 e le 15.30, orario della sparizione.

Nel pomeriggio le autorità si erano quindi recate sul posto per una nuova perlustrazione a tappeto, ma senza successo. Poco dopo c’era stata la segnalazione di qualcuno che diceva di averla vista a bordo di un autobus a Bologna, in compagnia di una donna. Quella bimba, dicono gli inquirenti, non era lei. Ma con il passare delle ore si fa sempre più strada l’idea che possa essere stata rapita, come la madre aveva ipotizzato – per esclusione – raccontando anche di alcuni screzi avuti con dei vicini di casa, che avrebbero voluto occupare il loro appartamento.

Ma si parla anche di una possibile vendetta per una violenza sessuale subìta da una ragazza da uno degli inquilini dell’hotel in cui anche la famiglia di Kata vive.

La vendetta per una violenza sessuale

A parlare del possibile movente vendicativo sarebbero state alcune persone che vivono nello stabile.

I parenti di quella quindicenne forse si sono vendicati perché la ragazza era stata abusata da qualcuno dell’hotel,

avrebbero raccontato, secondo quanto riporta La Stampa.

Da noi c’è uno che gestisce l’affitto delle stanze. Quest’uomo un giorno ha litigato con la figlia. Durante la discussione è venuto fuori che una ragazzina di 15 anni era stata violentata da qualcuno nell’hotel. C’è stata anche una riunione tra tutti per discutere del fatto.

A questa riunione avrebbe partecipato anche il papà di Kata. Da qui il timore che le due storie possano essere in qualche modo collegate, anche nell’ambito di una rivalità tra comunità.

Il papà è stato scarcerato

L’uomo, di nome Miguel Angel Romero Chicillo, era detenuto a Sollicciano per furto dallo scorso marzo (l’aggressione avvenuta nell’hotel risalirebbe, invece, a febbraio). Nelle scorse ore sarebbe stato scarcerato e sottoposto all’obbligo di firma. All’interno della struttura penitenziaria avrebbe provato a togliersi la vita ingerendo della candeggina, come avrebbe poi fatto anche la madre di Kata, venendo ricoverata. Il tutto per sfuggire al dolore provocatogli dalla sparizione della bambina.

Il fratellino, di 7 anni, è stato intanto ascoltato in Procura, con l’aiuto di una psicologa. Davanti agli inquirenti avrebbe ripercorso gli attimi precedenti alla scomparsa della sorella, raccontando che sabato, mentre giocavano in cortile, degli uomini si sarebbero avvicinati loro con dei palloncini. Poco dopo Kata sarebbe sparita. Dettagli non riscontrati dall’analisi delle telecamere di sorveglianza installate nei pressi degli ingressi dello stabile.

La bimba sarebbe stata ripresa mentre si affacciava sul cancello di via dei Boccherini, ma da sola, per poi fare ritorno nel cortile. L’ipotesi è che possa essere stata spinta da qualcuno ad allontanarsi e poi sequestrata. Da chi e perché è ancora da accertare. L’inchiesta è coordinata dalla Dda.