Questa notte, un nuovo triste capitolo si è aggiunto alla ormai lunga narrazione della guerra in Ucraina: un attacco missilistico russo ha raggiunto la città di Odessa. I missili di Mosca sono partiti con ogni probabilità da una nave che si trovava nel Mar Nero e si sono schiantati contro edifici civili della città costiera. Distrutti un centro commerciale, un’istituzione scolastica, un complesso residenziale, esercizi di ristorazione, diversi negozi e un magazzino.
ll bilancio dell’attacco è tragico: i feriti sarebbero almeno 13, mentre 3 persone hanno perso la vita. La notizia è riportata dall’agenzia di stampa Unian, che rilancia le parole del comando operativo meridionale ucraino. Secondo i militari, potrebbero esserci ancora molti corpi sotto le macerie dell’attacco.
Ucraina, Odessa trema sotto un attacco missilistico russo: il rogo in un magazzino causa 3 morti
4 missili, più precisamente del tipo “Kalibi”, la sirena dell’allarme antiaereo che suona, la difesa che si attiva e riesce a distruggere due degli ordigni che stanno raggiungendo la città, purtroppo non abbastanza. E poi le fiamme che dilagano ovunque, la paura, la puzza di bruciato, il fumo. Questo ciò che devono aver vissuto i tre operai presenti nel magazzino ad Odessa colpito da uno dei missili russi di questa notte.
L’esplosione dell’ordigno ha generato un incendio micidiale su una superficie di 400 metri quadrati che non ha lasciato scampo ai tre uomini e ne ha feriti gravemente altri 7, come riportato dal comando operativo meridionale. La città costiera continua ad essere uno degli epicentri del conflitto.
Guerra, Zelensky denuncia: “I missili russi a Kryvyi Rih avevano componenti straniere”
L’attacco di ieri notte a Kryvyi Rih, città natale del presidente Zelensky, è stato uno dei più feroci della guerra, avendo causato ben 11 morti e 39 feriti. Ora, mentre ancora si fa la conta di che c’è e di chi invece risulta disperso sotto le macerie, è il momento anche di studiare le armi nemiche. E gli esiti delle indagini sono preoccupanti. Zelensky ha infatti reso noto che molti dei componenti dei missili lanciati contro Kryvyi Rih appartengono a Paesi esteri.
Sfortunatamente la Russia è ancora in grado di ricevere componenti critici per la produzione di missili, creati da società di diversi paesi e in particolare di alcuni paesi partner.
Questo il commento impensierito di Zelensky.
Secondo l’intelligence britannica, l’intensificarsi degli attacchi russi sull’Ucraina, specie nella parte meridionale del Paese, sarebbe dovuto a una risposta alla controffensiva di Kiev. «Le forze aeree russe tentano di sostenere le truppe di terra con attacchi aerei», dicono gli analisti di Londra.
Ma il numero di azioni militari russe rimane comunque più contenuto rispetto alle 300 missioni giornaliere organizzate durante le prime fasi della guerra. Intanto, si apprende che Zelensky interverrà da remoto a Consiglio europeo di fine mese come confermato dalla ministra per gli Affari europei, Jessika Roswall:
L’Ucraina rimane in cima alla nostra agenda europea. Il presidente Zelensky dovrebbe parlare al Consiglio europeo tramite collegamento video e i leader faranno il punto sugli ultimi sviluppi della guerra di aggressione della Russia