Riforma previdenziale: chi potrà andare in pensione a 62 anni nel 2024? Quando ci sarà la riforma pensioni 2024? Quali saranno i requisiti per le pensioni nel 2024? Il governo Meloni metterà in campo nuove strategie previdenziali capaci di soddisfare le richieste delle parti sociali senza mettere a rischio la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale?
Sessantadue, sessantaquattro, quarantuno. Saranno questi i numeri dell’uscita previdenziale 2024? Sessantadue è l’età pensionistica legata alla misura Quota 103, sessantaquattro è l’età previdenziale prevista per l’uscita anticipata Quota 102, e quarantuno e la Quota per tutti.
Il futuro pensionistico dei lavoratori potrebbe essere riscritto nuovamente. Analizziamo nel dettaglio i principali punti della Riforma previdenziale.
Riforma previdenziale in pensione a 62 anni
Secondo numerosi esperti, la crescente richiesta dei sindacati potrebbe spingere il governo italiano a definire le strategie da mettere in campo per la nuova riforma previdenziale 2024.
Molto probabilmente, l’Esecutivo tenterà di mantenere stabile l’uscita anticipata a 62 anni di età.
È possibile che vengano introdotte l’uscita a 64 anni e l’opzione Quota 41 per tutti i cittadini prossimi alla pensione, da realizzarsi nel 2025.
Quali saranno i requisiti per le pensioni nel 2024?
La parola d’ordine della nuova riforma previdenziale sarà “risparmio”, che sarà introdotto per armonizzare le prospettive future e contenere le richieste di cambiamenti radicali.
I numeri spesso parlano più delle parole e nel sistema previdenziale si è andati verso l’introduzione di regole incastrate su altre regole, come nel caso di Quota 103.
Infatti, la misura è stata riformulata sulla base della pensione anticipata ordinaria introdotta dalla Riforma Fornero.
Nel 2023 è avvenuto il cambiamento della pensione anticipata ordinaria, fino ad allora basata sul esclusivamente sulla durata contributiva fissata a 41 e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Con l’istituzione di Quota 103 è stato introdotto il requisito anagrafico, consentendo ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi, inclusi altri requisiti, se completati entro il 31 dicembre 2023.
Quando ci sarà la Riforma pensioni 2024?
Nelle ultime settimane sembrava emergere un segnale positivo sul fronte previdenziale. Tuttavia, il punto cruciale della riforma pensioni rimane sempre lo stesso: la mancanza delle risorse per contenere le spese.
Il vero problema è che la vera riforma potrebbe arrivare solo nel 2025. E così, più passa il tempo, più aumentano i dubbi sul ripristino dell’equilibrio del sistema previdenziale.
Secondo i dati forniti dall’Osservatorio INPS, si presume che nei prossimi anni le spese previdenziali raggiungeranno il 17% del PIL.
La mancanza di nuove proposte pensionistiche non è stimolante; al contrario, si deve considerare che per l’adeguamento delle pensioni nel 2024, il governo italiano dovrebbe approvare una nuova manovra finanziaria. Ma non è tutto.
Un aspetto fondamentale riguarda l’attribuzione di altri 20 miliardi di euro, per un totale di circa 350 miliardi al 31 dicembre 2024.
Chi potrà andare in pensione a 62 anni nel 2024?
Le migliori previsioni previdenziali collocano Quota 103 nel 2024. Questa formula previdenziale consente ai lavoratori di accedere all’uscita anticipata a 62 anni e 41 anni di contributi, oltre ad altre condizioni previste dalla legge. Tuttavia, non è detto che la misura venga prorogata alle stesse condizioni per l’anno prossimo.
È possibile che venga reintrodotta una misura simile a Quota 102, che consenta un’uscita a 64 anni di età con una ridotta anzianità contributiva. È importante notare che questa misura prevede un’anzianità contributiva a 38 anni.
Attualmente, Quota 103 è attiva fino al 31 dicembre 2023. Successivamente, resteranno a regime le regole ordinare dei trattamenti previdenziali, ovvero la pensione di vecchiaia a 67 anni e 20 di contributi, e la pensione anticipata ordinaria con 41 e 42 anni e 10 mesi di contributi, senza requisiti anagrafici.
Resta da considerare anche la possibilità di un differimento dell’anticipo pensionistico Ape sociale e la pensione Opzione donna, con i nuovi requisiti attivati nel 2023.
Riforma pensioni 2024/2025: ritorna la doppia quota
Il progetto del presidente dell’INPS sembra ancora attuale, tanto da raccomandare l’uscita a 63 e 64 anni legata alla doppia quota del sistema contributivo con un minimo di 20 anni di contributi.
I pensionati riceverebbero una prima rendita liquidata immediatamente e la pensione completa dopo i 67 anni.
Questa soluzione previdenziale permetterebbe di sdoppiare la pensione mista in due tranche.
Inizialmente, sarebbe pagata la rata contributiva e solo una volta soddisfatti i requisiti per la pensione di vecchiaia, verrebbe erogata la quota retributiva, se spettante.
L’introduzione di questa misura previdenziale nella riforma potrebbe portare a un risparmio di circa il 70% rispetto all’attuale sistema previdenziale che viaggia sulle Quote.
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