Riscatto laurea per una pensione più alta, quale conviene di più tra metodo ordinario e agevolato? Valutare di riscattare il periodo di studi universitari, prendendo in esame solo le conseguenze sul momento del pensionamento, non è corretto. Infatti, questa operazione può comportare delle modifiche irreversibili al quadro pensionistico personale. Ad esempio, può variare il metodo di calcolo della pensione, con il passaggio dal sistema mista a quello contributivo. 

Riscatto laurea pensione migliore, quanto incidono importo e costi?  

Oppure riscattare gli anni di studi universitari può incrementare o diminuire l’importo stesso della futura pensione. Inoltre, la scelta può perfino precludere l’accesso ad alcuni canali di pensionamenti, come la pensione anticipata contributiva. C’è da valutare, infine, che il riscatto della laurea comporta una spesa e, anche in questo caso, è importante scegliere tra le opzioni a disposizione, i relativi costi e le conseguenze sull’assegno previdenziale. Senza dimenticare che l’onere che si sostiene per il riscatto della laurea è dedicibile e, quindi, una corretta pianificazione dell’ammortamento può comportare degli effetti positivi sulla tassazione per alcuni anni. 

Infine, le regole previdenziali possono cambiare nel tempo, così come la situazione personale con relative esigenze e prospettive. Pertanto, l’ipotesi di riscattare la laurea deve essere valutata più volte nel corso della vita. La decisione va presa solo quando si sono valutate tutte le varie conseguenze. 

Riscatto laurea pensione, quale metodo conviene tra ordinario e agevolato considerando costi e futuro assegno

Per chi abbia fatto un percorso di studi prima dell’inizio del sistema contributivo del 1° gennaio 1996, c’è la possibilità di aderire a questo meccanismo di calcolo della pensione optando per il riscatto agevolato della laurea. Ma i ragionamenti da fare sono molteplici. Si prenda il caso di un impiegato che abbia terminato i quattro anni di laurea dal 1989 al 1993, accumulando delle esperienze lavorative da dipendente a tempo determinato entro il 31 dicembre 1995 (sistema previdenziale misto) e diventando lavoratore a tempo indeterminato nel 1998. Trovandosi nel sistema misto, il contribuente può riscattare la laurea sia con il metodo ordinario che con quello agevolato. 

Trattandosi di studi fatti prima della fine del 1995, il metodo di calcolo del riscatto della laurea è quello della riserva matematica, che tiene conto di alcuni fattori per determinare il costo da pagare all’Inps, quali l’età e la retribuzione. Tuttavia, a fronte di un maggiore onere, la convenienza in termini di benefici sulla futura pensione è maggiore rispetto agli altri metodi di riscatto. 

Metodo agevolato, conviene? 

Il contribuente può, tuttavia, ricorrere al riscatto agevolato della laurea che è riservato ai titoli presi dopo il 1995 in quello che è riconosciuto come il sistema del calcolo delle pensioni contributivo. Il riscatto agevolato degli anni universitari consente di risparmiare sui costi: si pagano 5.775 euro per ogni anno universitario da riscattare ma con un beneficio più limitato per i contribuenti in termini di importo di assegni futuri di pensione. Inoltre, trattandosi di un contribuente appartenente al sistema misto, il riscatto agevolato della laurea comporta l’accettazione del calcolo della pensione futura con il sistema contributivo. Un ricalcolo che potrebbe sfavorire il contribuente rispetto alla pensione spettante con il sistema misto.