Contributi Inps cancellati dal saldo e stralcio delle cartelle del 2023, come recuperarli ai fini della pensione futura? Un emendamento alla conversione in legge del decreto legge “Lavoro” (Dl 48 del 2023), ammette la possibilità di ripescare i contributi Inps persi per la cancellazione automatica delle cartelle relative al periodo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. 

I contributi si ripescano per avere la possibilità di incrementare il monte dei versamenti previdenziali in vista della futura pensione. In questo caso, il saldo e stralcio delle cartelle riguarda debiti contributivi entro i 1.000 euro, maturati nel periodi sopra indicati, che interessano le partite Iva e i lavoratori autonomi, i professionisti, gli agricoltori, gli artigiani e i commercianti, tutti iscritti alla Gestione separata Inps. Ma bisogna fare presto per il pagamento che dovrà essere effettuato, nelle modalità che saranno messe a disposizione dall’Inps, entro il 31 dicembre 2023. 

Contributi Inps cancellati, chi può recuperarli e come 

Come recuperare i contributi Inps che sono stati cancellati per via del saldo e stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro? L’operazione, che interessa varie figure di lavoratori autonomi e partite Iva che versano alla Gestione separata Inps, è inclusa in un emendamento presentato in sede di conversione in legge del decreto legge “Lavoro” (Dl 48 del 2023). La norma prevede il recupero di quei contributi pensionistici che siano stati cancellati dalle posizioni contributive proprio per effetto dell’annullamento del debito dovuto dal contribuente. 

In questo contesto, i debiti annullati si riferiscono: 

  • a quelli fino a 1.000 euro, compreso il capitale, gli interessi e le sanzioni, per i singoli carichi affidati all’agente della riscossione nel periodo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, anche se fosse intervenuta, nel frattempo, la Rottamazione ter. L’annullamento di queste cartelle ha data di decorrenza dal 31 dicembre 2018; 
  • l’annullamento automatico alla data del 30 aprile 2023 dei debiti residui al 1° gennaio 2023, delle cartelle fino a 1.000 euro, compresi interessi, sanzioni e quota capitale, per i carichi dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Tali carichi derivano da situazioni debitorie nei confronti delle amministrazioni statali, agenzie fiscali ed enti pubblici previdenziali, Inps compresa. Il recupero dei contributi può essere fatto anche se i debiti erano già oggetto di precedenti manovre di Rottamazione fiscale e di saldo e stralcio. 

Cancellazione contribuzione Inps da saldo e stralcio e Rottamazione, ecco come recuperarli per la pensione futura

Per i debiti dal saldo e stralcio e con essi anche i contributi che versati all’Inps, il contribuente può recuperare il pagamento di quanto dovuto. La possibilità, che diventerà ufficiale con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del decreto legge 48/2023, è riservata ai soggetti iscritti alle gestioni previdenziali Inps degli artigiani e commercianti, ai lavoratori agricoli, alle partite Iva e liberi professionisti iscritti alla Gestione separata Inps. 

Nuovi versamenti entro il 31 dicembre 2023

Nel dettaglio, i contribuenti di cui sopra possono chiedere all’Inps di riconteggiare i debiti cancellati e di pagare quanto dovuto in un’unica soluzione o a rate. Le rate (come anche nel caso di versamento in un’unica soluzione) non dovranno andare oltre il 31 dicembre 2023. Sarà l’Inps a spiegare con una circolare, nei dettagli, quali saranno i passaggi da fare per la richiesta di pagamento e definizione del piano di rate dei versamenti dei quali, ora, si potrà richiedere il ripescaggio.