Tante le novità in arrivo con il decreto legge “Lavoro”, dal nuovo assegno di inclusione per gli invalidi allo sconto dei contributi del 100% per le badanti, dall’obiettivo di arrivare al fringe benefit a 1.000 euro per tutti fino al lavoro agile nella Pubblica amministrazione. Con il Parlamento fermo per la scomparsa di Silvio Berlusconi, il provvedimento si trova in Commissione Affari sociali del Senato, in attesa di sbloccare l’ultima partita sugli emendamenti prima di passare al Parlamento. 

Le questioni più spinose sono le coperture di alcune delle misure: i tecnici del governo e della maggioranza sono al lavoro per assicurare che i correttivi, soprattutto quelli più a lungo termine, possano trovare la giusta collocazione. 

Nuovo assegno inclusione disabili, quali novità sono in arrivo? 

Tra le novità in arrivo dal decreto legge “Lavoro”, atteso alla conversione in legge, c’è la questione dell’assegno di inclusione per i disabili che investe chi viva un grande disagio sociale e psicologico. Ad esempio, i clochard che decidano di vivere per strada. Da questo punto di vista c’è l’esigenza di non decurtare i fondi per la disabilità ma il governo è alla ricerca di una sesssantina di milioni di euro per una rimodulazione della scala di equivalenza dell’assegno di inclusione. Le maggiori risorse andranno a favore di persone assistite da associazioni quali la Cartitas. 

Nuovo assegno inclusione disabili e sconto contributi badanti per tre anni

Dovrebbe trovare la copertura solo per tutto il 2023 il nuovo sconto di contributi a favore delle badanti, deciso negli ultimi emendamenti al decreto legge. L’emendamento prevede la decontribuzione per tre anni, dal 2023 al 2025, dei contributi da versare da parte di chi assuma o stabilizzi badanti che assistano anziani non autosufficienti. Tuttavia, le risorse a disposizione sarebbero limitate e potrebbero garantire lo sconto dei contributi del 100% solo per il primo dei tre anni. Lo sconto dei contributi ha un tetto massimo di 3.000 euro all’anno. Al momento, si cercano coperture per il 2024 e 2025 (una trentina di milioni di euro): se non arriveranno nella conversione del decreto, c’è la possibilità che la misura sia dirottata al disegno di legge Lavoro

Fringe benefit verso la conferma dei 3.000 euro, ma si attende l’aumento del tetto per tutti 

Rimane il tetto di 3.000 euro per i fringe benefit ma solo per i lavoratori con figli. Le poche coperture impongono di confermare la misura così come era stata ragionata in origine. Tuttavia, la maggioranza manifesta la volontà di allargare i fringe benefit a tutti i lavoratori dipendenti anche senza figli, incrementando l’attuale limite di non imponibilità che, per il 2023, è tornato a 258,33 euro. 

Come ha spiegato la senatrice di Fratelli d’Italia, nonché relatrice del decreto legge in Commissione Affari sociali, Paola Mancini, l’intenzione è quella di elevare la soglia di non imponibilità dei fringe benefit da 258,33 a 1.000 euro per tutti, a prescindere dai figli. Nella scorsa settimana era stata avanzata l’ipotesi di un tetto di 1.000 euro più un bonus per ogni figlio di 600 euro fino a un massimo di tre figli. Se non dovesse passare nella conversione del decreto “Lavoro”, la norma potrebbe confluire nel disegno di legge “Lavoro”. 

Lavoro agile Pa, ecco le ultime notizie 

Infine, è aperta la questione del lavoro agile nella Pubblica amministrazione dopo la proroga dal 30 giugno al 31 dicembre 2023 dello smart working per i lavoratori fragili con figli nei settori privati. Si cerca una proroga anche nella Pa fino al 30 settembre, come si era ipotizzato negli ultimi giorni, ma la soluzione alla fine potrebbe essere quella di una mini-proroga di due mesi, fino al 31 agosto 2023. Nel primo caso si cercano una ventina di milioni di euro di copertura, per la mini-proroga ne basterebbero 15.