La politica si ferma per ricordare Silvio Berlusconi. La scomparsa del leader di FI ha comportato anche l‘immediata interruzione dei lavori parlamentari, che rimarranno sospesi per alcuni giorni, con differenze tra Camera e Senato, e lo stop alle agende politiche, con la sola eccezione del Comitato di Forza Italia, riunito per l’approvazione del bilancio. Per quanto riguarda il Pd, al momento non è stata riconvocata la direzione nazionale, annullata ieri.

A Montecitorio la ripresa in Aula è prevista per giovedì, mentre a Palazzo Madama fino a lunedì prossimo, a una settimana dalla morte del leader di FI, che era anche senatore, non si tornerà nell’emiciclo. Il nuovo calendario è stato messo a punto dalle conferenze dei capigruppo dei due rami del Parlamento. Tutto slitta alla prossima settimana: lunedì 19 è prevista la discussione generale sulla pdl su prevenzione e contrasto a bullismo e cyberbullismo e la discussione generale sulla perseguibilità del reato di surrogazione di maternità. E così via.

Forza Italia dopo Berlusconi

Dentro Forza Italia la parola d’ordine è “stop panic”: bisogna assolutamente fermare il clima di smarrimento che rischia di travolgere tutto il partito, poche ore dopo la morte del suo padre fondatore. Anzi, proprio mentre da tutto il mondo arrivano riconoscimenti alla figura del Cavaliere, è il momento di reagire uniti, con forza, per andare avanti. Insomma, nei prossimi giorni e nei prossimi mesi la sfida comune sarà quella di dimostrare con i fatti che il presunto dogma, quello che secondo cui senza Berlusconi non esiste Forza Italia, è appunto tutto da dimostrare. Poi, dopo le europee, si faranno i conti. Ma al di là dei buoni propositi, l’umore resta pesantissimo. E guardando al futuro, c’è chi teme che il partito azzurro possa subire una diaspora.

Clima da Titanic

C’è chi evoca un clima da Titanic, da “chi si salvi chi può”, prevedendo che tanti non vedono l’ora di mettersi in salvo saltando nelle scialuppe messe a disposizione da Fratelli d’Italia, magari creando quel partito unico del centrodestra, quel partito repubblicano, che lo stesso Cavaliere aveva immaginato negli ultimi anni della sua vita. Qualcun altro potrebbe pensare di ingrossare le fila della Lega.

Anche Matteo Renzi oggettivamente si candida a raccogliere un pezzo dell’elettorato azzurro, quello più moderato, più liberale, meno incline a essere subordinato a un asse sovranista. Per ora, nessuno intende parlare. La vera partita inizierà in autunno, dopo l’estate. Quando si comincerà a discutere delle liste di candidati in vista delle prossime elezioni europee.

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