Un duro scontro si è consumato oggi al Consiglio regionale della Liguria, dove alcuni consiglieri di opposizione hanno deciso di non partecipare al minuto di silenzio previsto in memoria di Silvio Berlusconi. A prendere questa decisione, in particolare, Gianni Pastorino di Linea Condivisa, Ferruccio Sansa e Selena Candia. La scelta dei consiglieri non è passata inosservata, ma anzi ha scatenato una vera e propria bagarre culminata con la decisione della maggioranza di sospendere i lavori previsti per la giornata. Il presidente Toti, seppur assente, ha duramente condannato il gesto degli esponenti dell’opposizione parlando di vera e propria offesa al decoro istituzionale.

Consiglio regionale Liguria, Pastorino: “Berlusconi santificato da chi, in vita, ha provato a tradirlo”

Il Consiglio regionale della Liguria è stato teatro, oggi, di una durissima polemica. La decisione della maggioranza di dedicare un minuto di silenzio alla memoria di Silvio Berlusconi, scomparso ieri all’età di 86 anni, non ha infatti incontrato il favore di tutti i consiglieri che hanno per questo deciso di abbandonare l’Aula e non partecipare alla commemorazione. Tra questi, in particolare, Gianni Pastorino di Linea Condivisa, il quale, prima di abbandonare l’Aula, ha preso parola e spiegato ai colleghi le ragioni del suo gesto. La decisione di Pastorino, seguito poi da Sansa e Candia, ha però scatenato il putiferio: la maggioranza ha deciso, infatti, di sospendere i lavori previsti per oggi in seguito a quella che è stata definita come un’ «inaccettabile scelta che ha poco a che fare con il decoro delle istituzioni».

La redazione di TAG24 ha raggiunto allora Gianni Pastorino, protagonista di questa vicenda, per conoscere le ragioni della sua decisione.

Consigliere Pastorino, per quale motivo ha scelto di non partecipare al minuto di silenzio in memoria di Silvio Berlusconi?

“Credo che le istituzioni si rispettino sempre, non a intermittenza. Io non ho mai augurato la morte a nessuno e ho sempre avuto rispetto delle persone che vengono a mancare. Ritengo però che il signor Berlusconi non abbia mai rispettato le istituzioni. Stiamo parlando di uno dei personaggi più controversi della storia della Repubblica che ha fatto un uso personale della politica, con leggi ad personam, e che ha avuto problemi legali gravissimi per i quali gli è stato anche impedito di entrare in Parlamento. Per non parlare degli imbarazzi creati allo Stato italiano a livello internazionale.

Per quanto mi riguarda, non aveva alcun senso presenziare al minuto di silenzio. L’ho fatto per altre persone, anche provenienti da culture politiche diverse dalla mia. Ma con loro c’era stato un gioco dialettico corretto. Il caso di Berlusconi è diverso. Non scriverei mai nulla di brutto sulla sua morte, ma non per questo non posso essere libero di dare un giudizio politico sulla sua figura”.

Sul suo profilo Facebook lei ha scritto che coloro che oggi la criticano sono gli stessi che “più di tutti hanno tradito Berlusconi”. Il riferimento è ai totiani?

“Si, certo. Il riferimento è a tutti coloro che oggi in una conferenza stampa, hanno addirittura parlato di “clima da anni di piombo”. Guardi io ho 64 anni, e in quegli anni c’ero, purtroppo. Conoscevo Guido Rossa personalmente e so di cosa parliamo.

Peraltro anche Toti che mi critica oggi non era in Aula a commemorare Berlusconi. In ogni caso lui e molti altri hanno cercato di spartirsi l’eredità politica di Berlusconi ben prima che morisse. Penso che il loro parlare sia privo di sostanza politica: quando Berlusconi ha avuto difficoltà giudiziarie in molti lo hanno abbandonato. Oggi lo santificano. Io personalmente ho combattuto Berlusconi, prima come sindacalista poi come politico. Per per la mia storia era semplicemente innaturale commemorarlo, con tutto il rispetto per la persona che è venuta a mancare”.

Alla fine è stata proprio la Giunta a decidere la sospensione dell’Aula. Cosa pensa di questa decisione?

“La Giunta ha abbandonato i lavori facendo venire meno decine di interrogazioni presentate tanto da opposizione quanto da maggioranza. Questo fatto, mai successo nella storia del Consiglio regionale della Liguria, credo sia l’incredibile manifestazione di una crisi di nervi. Se Toti ci fosse stato, peraltro, non credo sarebbe accaduto.

Le ragioni del loro gesto sono secondo me più che altro politiche e testimoniano il fatto che c’è una maggioranza traballante e insicura. Anche perché altrimenti non mi spiego come la semplice e legittima scelta di un consigliere di minoranza possa aver provocato tutto questo. Io ho dichiarato le mie intenzioni, senza fare alcuna polemica”.

Come giudica la decisione di proiettare dei messaggi per Berlusconi sul palazzo della Regione Liguria e, a livello nazionale, la scelta di dichiarare una giornata di lutto nazionale?

“Considero entrambe le scelte inopportune. Le proiezioni sulla Regione non sono mai state fatte per nessuno, eppure sono morte persone di grande rilievo dal punto di vista culturale sociale e politico. È chiaro che c’è la volontà politica di santificare, riabilitare e lustrare una figura che nonostante fosse in crisi lascia ora un patrimonio politico, per lo meno di area, molto importante. Ed è evidente che Toti, Calenda e Renzi vogliano appropriarsi di questo patrimonio. Per carità, a livello politico è tutto legittimo, non c’è niente di sbagliato. Ma parliamo di un’operazione che nulla ha a che vedere con la persona. Ho l’impressione ci sia più mancanza di rispetto da parte loro che nel mio gesto, che è stato chiaro e trasparente.

Per quanto riguarda la proclamazione del lutto nazionale non condivido assolutamente. Credo sia una presa di posizione abnorme, nonostante il ruolo certamente rilevante di Berlusconi. Credo che questa decisione voglia mandare un messaggio politico. D’altronde questo è un Paese strano: si tende a cancellare il 25 aprile ma si sceglie il lutto nazionale per Berlusconi“.